Sileri, il sottosegretario che può fare più casino di Salvini

Salvini Sileri

Eppure Matteo Salvini ha un illustre esempio da sventolare in faccia alla compagnia di governo, ovvero Pierpaolo Sileri.

Il sottosegretario alla Salute – prima era viceministro – ogni giorno spara a zero contro il suo ministero, ma nessuno si permette di dirgli o stai al governo o all’opposizione.

Sileri, “più duro” di Salvini

Sileri attacca i dirigenti che vorrebbe prendere “a calci nel culo”, ricerca affannosamente documenti che non gli danno, come il piano pandemico, si arrabbia in tv. Le sue esibizioni, a partire dall’appuntamento domenicale da Massimo Giletti, ormai sono note a tutti e quando il sottosegretario parla, somiglia sempre più un esponente dell’opposizione che ad un uomo che sta al governo…

Già, perché il simpatico onorevole grillino è una star del piccolo schermo dove imperversa ormai da anni. E non che dica cose insensate, per carità, perché la competenza ce l’ha. Il piccolo dettaglio è che se vai da tre anni in tv a dire che non ti fanno contare nulla, è complicato spiegare che cosa rimane a fare al posto suo.

Salvini, a differenza di Sileri, ha la responsabilità della guida del primo partito italiano, e quindi secondo il Letta pensiero dovrebbe tacere. Un’illusione pretenderlo, soprattutto quando c’è di mezzo la vita degli italiani.

Ma Letta se ne frega…

Probabilmente dovrebbe essere più agevole tacitare il sottosegretario più loquace dal governo Conte 1 al Conte 2 a questo di Draghi. Ma si sa, la ragion politica deve sempre prevalere ed è più comodo dare addosso al nemico con cui però si è dovuto stipulare l’alleanza voluta dal Colle quirinalizio. Magari non hanno ancora scoperto che da’ pure ragione a Salvini…

Poi, ed è noto, i Cinque stelle non si possono fare arrabbiare ed è il motivo per cui Enrico Letta “dimentica” di proteggere Roberto Speranza e il suo staff dagli strali di Pierpaolo Sileri.

Ma alla lunga il giochino si scopre e viene a galla l’ipocrisia. E figuriamoci se si può pensare di intimidire uno come Matteo Salvini: parlare è un dovere, tacere un esercizio di viltà.