Pippo Baudo: “Informazione va bene, ma ora serve più intrattenimento”
Pippo Baudo confessa a Un giorno da pecora: “Non esco di casa da un mese”. Il popolarissimo conduttore, 83 anni, racconta come passa le sue giornate a casa al tempo del coronavirus. Lo racconta il sito gossipblog.it sulla sua pagina facebook. “Mi devo preservare, non posso. Mi muovo in casa, allungo le gambe, passeggio, leggo un libro, ascolto la musica, guardo la televisione. Ieri Montalbano, L’altro capo del filo, lo avevo già visto. Ma c’è poco da vedere”. Pippo Baudo non è il solo che critica le programmazioni delle tv in questo periodo.
Baudo: ora il pubblico ha bisogno di distrarsi
E a questo proposito dice come la pensa: “Ovviamente l’informazione è fondamentale, ma il pubblico ha bisogno di distrarsi, questi programmi senza pubblico con gli ospiti da remoto… è come andare in bicicletta e ascoltare uno che sta in auto. Io ho già proposto di rimandare in onda le vecchie edizioni di Fantastico, Canzonissima, non solo quelle dove c’ero io, anche quelle con Corrado, la Parisi, la Cuccarini, la Martinez… Non dimentichiamo che a quei tempi avevamo ospiti internazionali di grandissima portata come ad esempio Madonna, per citarne una”.
“La prima cosa che faro? Andare a trovare i miei nipotini”
Baudo, che è di origine siciliana, dice anche di sentire molto la mancanza della sua terra. E svela i suoi progetti per il futuro. “La prima cosa che farò quando finirà questa emergenza sarà andare a trovare mia figlia a Milano e i miei due amatissimi nipotini, un maschio e una femmina, Nicole e Nicolas”. Pochi giorni fa ha fatto gli auguri di compleanno a Mina. “Cosa auguro a Mina per i suoi 80 anni? Di continuare a cantare, anche l’elenco del telefono”. E’ l’auspicio che Pippo Baudo ha affidato all’Adnkronos per il compleanno di Mina, che è giunta al grande traguardo degli 80 anni.
“E’ un evento – dice Baudo – Ho visto dei servizi bellissimi su di lei, Mina resta ancora la più grande cantante che noi abbiamo mai avuto”. Il conduttore ricorda la prima volta che la presentò, preludio del successo planetario dell’artista: “Venne e non l’accolsero bene, ma lei riuscì lo stesso a cantare e pian piano, magicamente, questa diffidenza iniziale si tramutò in un successo che era solo l’inizio della sua sfavillante carriera”. Per Baudo il grande rammarico è che la “tigre di Cremona”, come è da sempre conosciuta, “non sia voluta andare in America. Lì sarebbe diventata una delle più grandi star a livello planetario”.