Pippo Baudo, quando i funerali: dove, orario, diretta tv e tributi al re della televisione italiana

Pippo Baudo

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Un addio che è già storia. Dopo una vita trascorsa tra palchi, prime serate e milioni di spettatori, Pippo Baudo riceverà il suo ultimo saluto nella sua Sicilia, lì dove tutto è cominciato. I funerali del conduttore, morto sabato sera a Roma a 89 anni, si terranno dopodomani alle 16 nel santuario settecentesco di Santa Maria della Stella a Militello, in provincia di Catania, il suo paese natale, oggi in lutto cittadino. Un addio che sarà seguito in diretta dal Tg1, dalle 15.30 alle 18.10, perché Pippo apparteneva – e appartiene – a tutti.

La camera ardente nel “suo” Teatro delle Vittorie

Prima della cerimonia in Sicilia, Roma si è fermata per lui. La camera ardente è stata allestita per oggi, 18 agosto e fino a domani, proprio al Teatro delle Vittorie, tempio di tanti suoi successi, da Fantastico a Scommettiamo che?. Un luogo che profuma di Rai, di ricordi e di applausi. Si era pensato anche agli studi di via Teulada, ma erano il regno di Raffaella Carrà. E persino il Campidoglio aveva offerto la Protomoteca. Alla fine, la scelta è ricaduta sul teatro che meglio racconta chi fosse davvero Pippo.

L’addio privato e l’amore di una vita

Pippo Baudo si è spento al Campus Biomedico di Trigoria, dopo una lunga malattia. Accanto a lui, fino all’ultimo istante, la compagna di sempre, Dina Minna, fedele assistente e presenza silenziosa ma insostituibile. Alla camera ardente privata hanno partecipato pochi intimi: Lorella Cuccarini con il marito Silvio TestiEnrico Brignano, l’avvocato Giorgio Assumma. Momenti di grande commozione per chi con Pippo ha condiviso palco, amicizie e pezzi di vita.

Pippo Baudo, il gigante che ha inventato la tv popolare

Baudo non è stato “solo” un conduttore. È stato Sanremo (ben 13 volte), è stato lo scopritore di talenti come la stessa Cuccarini, Heather ParisiSabrina Ferilli, persino Beppe Grillo. È stato la faccia di Rai1, tradita appena due volte per Canale 5 ma sempre riconquistata, perché quella era la sua vera casa. Una tv fatta di idee, qualità e coraggio, capace di parlare al pubblico colto come alle famiglie italiane. Nazional-popolare nel senso migliore del termine.

Ricordi, omaggi e un’eredità culturale

Da Orietta Berti a Bonolis, da Amadeus a Milly Carlucci, fino a Baglioni e De Martino, il mondo dello spettacolo lo saluta con affetto. Roberto Benigni, che a Sanremo 2002 regalò con lui una gag memorabile, lo ha definito “un grande professionista, capace di momenti prodigiosi”. Sabrina Ferilli ha ricordato come Pippo le abbia aperto le porte della grande televisione: “Per me resterà sempre il merito straordinario di aver creduto in me quando non ero nessuno”.

E poi c’è Lorella Cuccarini, forse la sua “creatura” più amata: “Sei stato il mio maestro e il mio papà artistico. Mi hai regalato una vita piena di soddisfazioni. Ti voglio un mondo di bene”.

Pippo Baudo, uomo e artista che non deve essere dimenticato

In Sicilia lo seppelliranno accanto ai suoi genitori, ma l’eredità di Pippo Baudo non può finire lì. A Roma si pensa già di intitolargli una strada vicino a viale Mazzini, cuore pulsante della Rai. A Sanremo si parla di una statua davanti all’Ariston. E persino il FantaSanremo ha deciso che i “baudi”, le banconote immaginarie nate per gioco, resteranno per sempre.

Ma il vero tributo dovrebbe arrivare proprio dalla Rai, oggi povera di idee e pubblico: un progetto di qualità che racconti ai più giovani chi fosse davvero Pippo Baudo. Perché il re della tv italiana non appartiene al passato: è parte viva della nostra storia culturale.