Piramide Cestia come un maxi schermo: ecco il trailer che ha fermato il traffico (video)

A Roma il nuovo film Assassinio sul Nilo ha celebrato l’uscita nelle sale con un massiccio videomapping super tecnologico usando come supporto di proiezione la Piramide Cestia, ovvero un monumento di oltre duemila anni fa.
Le atmosfere dell’antico Egitto e del Nilo, oltre alle immagini dell’S.S. Karnak e di alcuni dei protagonisti del film – tra cui Kenneth Branagh nei panni dell’iconico detective Hercule Poirot e Gal Gadot nel ruolo di Linnet Ridgeway – sono state ricreate sulla superficie inclinata in marmo di oltre 360mq del monumento.

Una promozione senza precedenti, in occasione dell’uscita nelle sale italiane di Assassinio sul Nilo, la Piramide di Caio Cestio (a Roma nota come Piramide Cestia) ha fatto da sfondo a uno spettacolare show di video mapping in 8K con effetti 3D: ecco le foto e il video dell’installazione. La Soprintendenza Speciale di Roma ha concesso alla 20th Century Studios Italia la Piramide Cestia per tre ore di proiezione in cambio di 15mila euro da investire sul monumento stesso.
La Piramide Cestia, l’unica antica presente in Europa, venne costruita in soli 330 giorni tra il 18 e il 12 a.C. per ospitare le spoglie di Caio Cestio Epulone, politico romano, membro dell’importante collegio degli epuloni, i sacerdoti che curavano i banchetti in onore degli dei.
La Piramide è un esempio della moda orientale, una “egittomania”, che si diffonde a Roma dopo la conquista dell’Egitto da parte di Ottaviano Augusto nel 31 a.C.
Innalzata sulla via Ostiense, la Piramide, alta 36,40 m con una base quadrata di 29,50 m di lato, è rivestita di marmo di Luni (marmo Carrara). La camera sepolcrale, affrescata con figure di ninfe e Vittorie alate, fu murata al momento della sepoltura, secondo l’usanza egiziana. L’altissima qualità delle pitture testimonia l’importanza del personaggio, vicino alla famiglia imperiale.
Tra il 272 e il 279 d.C. la Piramide fu inglobata nelle mura fatte costruire dall’imperatore Aureliano.
Al Medioevo risale probabilmente la prima violazione della tomba, attraverso un cunicolo scavato su un lato, ancora oggi visibile all’interno.
La Piramide oggi è gestita dalla Soprintendenza speciale archeologia belle arti e paesaggio di Roma.