Pista ciclabile dentro Villa Ada: gli ambientalisti insistono ma soprintendenza nicchia

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Via libera al Grab a Villa Ada, anzi no. A tornare sui suoi passi è la soprintendenza speciale archeologica Belle arti e paesaggio di Roma che nel 2018 aveva dato il suo ok al tracciato di Villa Ada del cosiddetto Grande raccordo anulare delle Bici per Roma, salvo poi ripensarci due anni e mezzo dopo. Ma ammette di “non aver mai visionato il progetto”. Insomma, bocciato senza conoscerlo. La vicenda. Il 20 settembre 2018 la soprintendenza speciale archeologica Belle arti e paesaggio di Roma ha espresso parere favorevole al tracciato del Grab.

A Villa Ada passerà il Grande Raccordo Anulare delle bici

Ossia, il Grande raccordo anulare delle Bici per Roma che prevede il passaggio all’interno di Villa Ada, dando così il via libera al progetto. Anche se con raccomandazioni e prescrizioni di carattere generale, recepite nel successivo progetto di fattibilità tecnico-economica. A distanza di due anni e mezzo, la stessa soprintendenza, però, si dice ora contraria sebbene ammetta di non aver visionato il progetto, né di aver espresso alcun parere in proposito, nonostante il parere espresso due anni prima.

Probabili errori di comunicazione con la soprintendenza

Nel documento, la soprintendenza scrive di ritenere “non ammissibile il passaggio del Grab all’interno di Villa Ada. E suggerisce che venga individuata una percorrenza esterna al perimetro della villa”. Ma scrive anche “di non aver né visionato il progetto né di aver espresso alcun parere a proposito”. La questione ha portato anche a un’interrogazione ai ministri della Cultura e delle Infrastrutture e mobilità sostenibili, da parte della deputata Rossella Muroni.

Il progetto arriva alla Conferenza di servizi

Poiché il progetto del Grab, con le modifiche richieste dalla soprintendenza ed effettuate, approderà nelle prossime settimane in Conferenza dei servizi e lì la soprintendenza sarà di nuovo chiamata ad esprimere il proprio parere. “Sarebbe del tutto inspiegabile – scrive Muroni nel testo dell’interrogazione – che la soprintendenza abiurasse il precedente parere favorevole al passaggio del Grab all’interno di Villa Ada”. Eventualità che, secondo Muroni, “potrebbe configurare un danno erariale dal momento che sarebbero state effettuate modifiche progettuali a questo punto inutili. Poi si sarebbero allungati ingiustificatamente i tempi e altrettanto ingiustificatamente si sarebbero gonfiati i costi del progetto”.

Il progetto della ciclabile già modificato secondo le richieste

La tortuosa vicenda del Grab, un’infrastruttura leggera pensata per rendere ciclabile la Capitale, per cittadini e turisti, inizia l’8 maggio 2015. Quando il progetto venne presentato al Mit ottenendo il finanziamento nel dicembre dello stesso anno. Ma da allora, e nonostante il finanziamento ottenuto, con una serie di rimpalli il progetto è andato avanti lentamente e solo ora si sta arrivando, grazie a Roma Servizi per la Mobilità, alla sua stesura definitiva. Ostacolata ora, nonostante il precedente parere favorevole e nonostante siano state apportate le modifiche richieste.

Secondo gli ambientalisti Villa Ada non ne risentirà

“Siamo fiduciosi che la soprintendenza, in conferenza dei servizi, possa confermare quanto detto nel 2018. Considerando che tutto quello chiesto allora è inserito nel progetto – dice Anna Di Paolo di VeloLove, l’associazione madre del progetto -. Anzi, i progettisti hanno tenuto molto in considerazione le raccomandazioni espresse, andando anche oltre. Perché dare un parere contrario? Chiediamo che la soprintendenza riguardi il progetto e così potrà capire che nulla viene stravolto, che il parco non ne risente affatto”.

(Foto: RadioColonna.it)