L’ex campione paralimpico sudafricano Oscar Pistorius, condannato per l’omicidio della sua compagna Reeva Steenkamp dieci anni fa, potrebbe ottenere il beneficio della liberta’ condizionale. E’ fissata a venerdi’ 24 novembre a Pretoria l’udienza della commissione incaricata di esaminare il caso. Lo riferisce il dipartimento dei servizi penitenziari.
La commissione valutera’ “se il detenuto e’ adatto o meno al reinserimento sociale” e in caso affermativo fissera’ la data di concessione della liberta’ condizionale. Una prima domanda di Pistorius fu respinta a marzo scorso perche’ la legge sudafricana prevede che un condannato possa, scontata meta’ della pena, accedere al beneficio, ma stando al computo dei servizi penitenziari Pistorius non aveva ancora maturato i tempi necessari per la richiesta. L’ex campione uccise la compagna nella notte tra il 13 e il 14 febbraio 2013, sparandole una fucilata attraverso la porta del bagno nella sua residenza di Pretoria.
Pistorius, il ‘Blade runner’ dell’atletica leggera che sulle sue protesi in carbonio riusci’ anche a competere sui 400 metri ai Giochi Olimpici di Londra, fu arrestato poche ore dopo e si difese sostenendo di avere sparato poiche’ credeva ci fosse un intruso in casa.
Pistorius nei suoi anni di prigione è stato picchiato e accoltelllato
In primo grado fu condannato, nel 2014, a cinque anni di prigione per omicidio colposo, ma la procura si appello’ e ne derivo’ una lunga battaglia giudiziaria. Si concluse nel novembre 2017, quando la Corte suprema d’appello condanno’ in via definitiva l’atleta a 13 anni e 5 mesi di reclusione.
Nella prigione di Atteridgeville, istituto non fra i più duri del Sudafrica, Pistorius ha una cella singola di pochi metri quadrati con bagno e lavandino. Una detenzione dura, in particolare all’inizio. Venne picchiato prima e accoltellato poi. Per sicurezza fu lasciato in isolamento.