Più tamponi, più contagi. La pandemia riprende quota: 467 i morti

I contagi risalgono, come il tasso di positività. Sempre troppi i morti. Sono 15.204 i contagi da coronavirus in Italia resi noti oggi, secondo i dati del bollettino della Protezione Civile diffuso dal ministero della Salute. Si registrano altri 467 morti, per un totale di 86.889 vittime dall’inizio dell’emergenza legata all’epidemia di Covid-19. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 293.770 tamponi, per un indice di positività che oggi si attesta al 5,1%. Sale a 2.501.147 il totale dei casi dall’inizio dell’emergenza, mentre sono 1.936.289 i dimessi/guariti. Il totale degli attualmente positivi è di 477.969, inclusi 2.352 pazienti ricoverati in terapia intensiva (-20 rispetto a ieri) e 21.162 ricoverati con sintomi. Per quanto riguarda la distribuzione regionale dei nuovi casi, se ne contano 2.385 in Veneto, 2.293 in Lombardia e 1.338 nel Lazio.
Nel Lazio aumentano contagi e decessi
Sono 1.338 i nuovi contagi da coronavirus nel Lazio secondo il bollettino di oggi. Registrati inoltre altri 62 morti. 2.505 i guariti. in dettaglio, spiega l’assessore alla Sanità della Regione Alessio D’Amato. Oggi su oltre 12 mila tamponi nel Lazio (+2.530) e quasi 16 mila antigenici per un totale di oltre 28 mila test, si registrano 1.338 casi positivi (+299), 62 i decessi (+19) e +2.505 i guariti. Diminuiscono i ricoveri e sono stabili le terapie intensive, mentre aumentano i casi e i decessi. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 10%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende a 4%. I casi a Roma città sono a quota 600.

Sul fronte vaccini, arriva quello italiano. Ma solo in settembre.
Sul fronte vaccini, arriva quello italiano. Ma solo in settembre. “Sarà possibile somministrare alcuni milioni di dosi del vaccino italiano, ma non prima di settembre”. Lo ha detto Giorgio Palù, presidente dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ospite di SkyTg24 commentando gli studi sul vaccino di Reithera, le cui dosi “potrebbero integrare – ha aggiunto – la disponibilità di oltre 200 milioni di dosi che era stata messa in preventivo d’acquisto ma che sta ritardando”. “E’ un’ottima iniziativa non solo per l’Italia – ha detto Palù – ma anche per molti nostri giovani che possono dedicarsi alla ricerca e trovare anche uno sbocco occupazionale.
Ancora qualche mese per il vaccino “made in Italy”
Nasce su una piattaforma tecnologica ideata in Italia. C’è l’utilizzo di un virus come vettore da un primate non umano , uno scimpanzé o gorilla. E’ la stessa piattaforma che utilizza AstraZeneca. Ci vorrà ancora qualche mese perché è stata appena conclusa la fase 1. Per la fese 2 e 3 significano decine di migliaia di soggetti vaccinati e trattati con placebo per verificarne l’efficacia e la sicurezza. Non sarà utile in questa fase critica – ha concluso – ma sicuramente più avanti, inoltre avremo un’impresa italiana in grado di darci altri contributi”.