La puzza dei rifiuti fa scappare da Roma, Raggi è l’ora della ramazza

Raggi rifiuti

Virginia Raggi interrompa la campagna elettorale, al voto mancano ancora mesi e in città non ci possiamo permettere la vergogna dei rifiuti per altro tempo.

Quando leggiamo che adesso il problema dei ristoratori sta diventando la fuga dei clienti dopo aver pagato lockdown e varie, vuol dire che si è superato ogni limite.

Nella Roma della Raggi rifiuti ovunque

Mentre la Raggi fa i comizi, i rifiuti invadono i locali con la loro puzza, che proviene dai mucchi di immondizia che fanno pessima mostra di sé in quasi tutte le strade.

Ma questo servizio di raccolta non dipende da chi svolge attività produttive, bensì dal Comune con la sua municipalizzata ama. Paghiamo tariffe sempre più elevate perché poi i rifiuti si portano all’estero trascurando persino impianti esistenti in regione, ma conviviamo con i pessimi odori determinati da dal disservizio.

La storia che accade la raccontano proprio i ristoratori, che denunciano ai giornali che molti clienti stanno rinunciando a cene e aperitivi, perché ormai non si può più sopportare il tanfo sia all’aperto che all’interno dei locali.

Rischiamo di precipitare nell’emergenza sanitaria

Più in generale, questa storia dell’immondizia che resta per strada rischia di comportare anche una seria emergenza sanitaria. E non va affatto bene.

L’amministrazione Raggi, dopo cinque anni di menefreghismo, ha il dovere di evitare nuovi danni alla città. Il problema che deve porsi la Raggi non è la rielezione, che sarà decisa dai cittadini in senso inequivocabilmente contrarioalle sue residue speranze, ma fare il proprio dovere per quel che resta del suo mandato. E il fatto che anche Nicola Zingaretti resti immobile, al massimo può essere un motivo di consolazione per la sindaca nell’attaccare il candidato del Pd Roberto Gualtieri, ma sai quanto gliene può fregare ai comuni cittadini?

E’ l’ora di prendere la ramazza in mano e rendere la Capitale d’Italia finalmente vivibile per tutti. Paghiamo le tasse ed esigiamo il servizio.