Planorbella duryi, cos’è questa chiocciola d’acqua dolce? Il ritrovamento di Andrea Bonifazi al Lago di Albano e il racconto della specie

Planorbella duryi

Chiocciola d’acqua dolce con tantissime particolarità e a volte dai colori sorprendenti, Planorbella duryi è stata ritrovata al Lago di Albano dal Dottor Andrea Bonifazi di Scienze Naturali. È davvero una specie aliena? Cos’è esattamente questa chiocciola? Ne parliamo con il fondatore della pagina Facebook “Scienze Naturali”.

Cos’è la Planorbella duryi e da dove viene?

“È originaria degli ambienti dulciacquicoli della Florida (come le celebri Everglades), quindi proveniente da latitudini tropicali e subtropicali”, descrive Andrea. La Planorbella inoltre viene venduta per gli acquari nei negozi indicati. Sono tantissimi infatti gli esperti acquariofili che negli ultimi anni si sono avvicinati a questa specie molto riproduttiva in acquario di acqua dolce. I suoi colori infatti, di vario tipo, dal marrone al rosso e dal blu al rosa, affascinano molto gli acquariofili. Il colore rosso ad esempio deriva proprio dalla emoglobina che gli dà questa colorazione.

Premessa sull’impatto delle specie aliene

“Quando si parla di specie aliene, l’impatto che esse possono avere su un ambiente naturale spesso rimane un concetto astratto per chi non è del settore. Quando una specie aliena diventa anche invasiva, il discorso cambia perché diventa evidente a tutti quanto possa essere abbondante.D’altronde, per definizione, una specie aliena esplode demograficamente in un ambiente perché c’è una grande scarsitàdei predatori che avrebbe in condizioni naturali”, spiega Andrea.

La Planorbella duryi al Lago di Albano

“La situazione del gasteropode Planorbella duryi nel Lago Albano, lago vulcanico in provincia di Roma, è abbastanza emblematica. Essa infatti è stata segnalata per la prima volta nel Lazio proprio nel Lago Albano, nel 1986 e nonostante alcune ipotesi, ancora non si ha certezza di come sia stata introdotta. Con il tempo la sua popolazione è cresciuta sempre più e, in parallelo, sono aumentate le morie. Queste foto che ho scattato recentemente proprio sulle sponde del lago laziale evidenziano come questa situazione sia fuori controllo, con milioni di esemplari che creano dei densi tappeti che ricoprono ampie porzioni di riva, trasformando le classiche spiagge nere vulcaniche in inaspettate spiagge bianche e candide.Quando vi dicono che una specie aliena è potenzialmente invasiva, pensate a questa foto per rendervi conto di quanto possa arrivare ad essere abbondante”, racconta Andrea Bonifazi