Plutonio a Roma, come sta l’operaio contaminato a Casaccia

operaio contaminato dal plutonio nel centro ricerche casaccia a Roma

La notizia del caso di contaminazione da plutonio nel Centro Ricerche Enea di Casaccia, in via Anguillarese, alle porte di Roma, ha suscitato molta preoccupazione. La notizia rassicurante è che l’operaio non è stato ricoverato e ha già ripreso il lavoro. I controlli medici effettuati hanno confermato che i livelli di esposizione, pur superiori ai limiti consentiti, non rappresentano un rischio immediato per la sua salute. Le sue condizioni sono comunque monitorate con attenzione, e ulteriori accertamenti sono in corso.

Cos’è successo al centro ENEA di Casaccia

L’incidente si è verificato durante la gestione di rifiuti radioattivi in un laboratorio dell’impianto Plutonio, storicamente utilizzato per ricerche sul ciclo del combustibile nucleare. Il lavoratore avrebbe subito una contaminazione interna da polveri di plutonio, un elemento altamente radioattivo e tossico, benché in quantità minime. L’evento è stato rilevato dai sistemi di sicurezza e segnalato dall’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare (ISIN), che ha avviato un’ispezione sul posto per verificare eventuali falle nei protocolli operativi.

Livelli di radioattività fino a mille volte superiori

Le prime analisi condotte dall’ISIN hanno evidenziato livelli di radioattività fino a mille volte superiori ai limiti consentiti, come riportato da alcune fonti. Tuttavia, la situazione è sotto controllo e non ci sono segnali di contaminazione ambientale esterna. ENEA e SOGIN, le due aziende coinvolte nella gestione del sito, stanno collaborando per chiarire le dinamiche dell’incidente e migliorare i sistemi di prevenzione.

Il dibattito sulla sicurezza nucleare

Il caso ha riacceso il dibattito sulla gestione dei rifiuti nucleari in Italia. Parlamentari del Partito Democratico hanno presentato un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente, sollecitando chiarimenti sulle misure adottate e sull’avanzamento del progetto per il deposito unico nazionale delle scorie radioattive.

Gli sviluppi delle indagini non solo determineranno eventuali responsabilità, ma potrebbero influenzare la percezione pubblica sulla sicurezza nei siti nucleari italiani, un tema già molto delicato.