Pnrr, Roma è in stallo: a oggi i cantieri aperti sono solo l’8%. E’ l’ennesimo fallimento targato Pd

Gualtieri vs. Almirante

Ci mancava anche il Pnrr per sprofondare definitivamente la Capitale italiana: Roma rischia di rimanere senza fondi Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). Se ne è accorto il capogruppo della Lega in Campidoglio Fabrizio Santori che ha immediatamente presentato un’interrogazione urgente al sindaco piddino Roberto Gualtieri (Trump lo definirebbe “sleepy Bob”). Santori spiega, più che ai cittadini allo stesso primo cittadino. “I dati pubblicati online sul grado di realizzazione delle opere previste dal Pnrr nella città di Roma sono allarmanti. Il Piano a Roma è praticamente fermo, e mentre le date delle scadenze si susseguono, la Capitale sta per annotare l’ennesimo disastro nella già lunga lista di fallimenti targati Pd“.

Pnrr a Roma: interrogazione di Santori (Lega)

L’esponente della Lega chiede quindi di sapere una cosa semplice. “Il Sindaco Gualtieri dica cosa sta facendo e cosa sta facendo la Commissione capitolina Pnrr. Ad oggi l’ex ministro dell’Economia del governo Conte con il M5S, è stato capace solo di dare lavoro alla pletora di staffisti che affollano le sue segreterie”, denuncia Santori. Che prosegue: insomma, “i dati dall’Osservatorio Pnrr e Giubileo, e realizzati da Acer – Ance in collaborazione con l’Università di Tor Vergata, lasciano senza parole. A fronte di oltre 2.334 opere già finanziate, solo per 377 sarebbe stato avviato l’iter procedurale. Le stesse gare sono partite solo nel 15% dei casi, ma le aggiudicazioni sono solo 31 e i cantieri aperti sono l’8%.

Il Campidoglio tace

Insomma, il quadro è desolante nonché preoccupante. “Il Campidoglio tace, ma la Lega vuole sapere se chi governa Roma è consapevole di questa incredibile situazione e che cosa intende fare per garantire il compimento degli interventi in calendario e il rispetto del Piano”, conclude Santori. Eppure lo stessso sindaco appena a dicembre aveva detto che le cose per il Pnrr andavano benino. A parte, come lo stesso sindaco aveva ammesso, la bocciatura dei finanziamenti di quattro impianti per il trattamento dei rifiuti. Decisione contro la quale Gualtieri aveva detto di voler ricorrere.