Pochissimi tamponi trovano 1.820 contagi, ma risalgono morti e positività

Sono 1.820 i nuovi casi di covid riscontrati oggi in Italia dopo l’analisi di 86.977 tamponi, con l’indice positività al 2%. Nelle ultime 24 ore si registano altri 82 morti, che portano il totale delle vittime a 126.128 da inizio pandemia. Scendono ancora i ricoveri in terapia intensiva, dove ci sono ora 1.033 persone (-28 da ieri), con 38 nuovi ingressi, 6.482 sono i ricoveri ordinari (-109 da ieri), 3.858.019 i guariti (+6.358) e 233.674 gli attualmente positivi (-4.622). Questi i dati odierni sui contagi covid resi noti dal ministero della Salute.
Nel Lazio scendono contagi e morti
“Oggi nel Lazio, su quasi 7mila tamponi (-2.461) e oltre 3mila antigenici per un totale di oltre 10mila test, si registrano 251 nuovi casi positivi (-27), i decessi sono 4 (-2), i ricoverati sono 929 (+16). I guariti 1.292, le terapie intensive sono 146 (-6). Il rapporto tra positivi e tamponi è al 2,5%. I casi a Roma città sono a quota 169. I dati di oggi si confermano tra i più bassi negli ultimi 7 mesi”. Lo riferisce l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato. Nelle province si registrano 48 casi e un decesso nelle ultime 24 ore, prosegue D’Amato sottolineando che “nelle province di Latina, Frosinone e Viterbo si registrano zero decessi e nella provincia di Rieti zero nuovi casi”.

Con maggiore mobilità risaliranno i contagi
“Le vaccinazioni sono un elemento determinante rispetto a una progressione di dati che non si vedevano da ottobre scorso. Una situazione però non normalizzata per via dei morti che ancora ci sono stati fino ad ieri”. Lo ha detto a Sky Tg24 Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università statale di Milano, che ha aggiunto: “La scommessa sul futuro è quella di una riapertura a passi e con attenzione, senza voler regolare tutto ciò che è la socialità. Credo che aumentando la mobilità e quindi contatti interpersonali potrà esserci colpo di coda del virus con un incremento del numero di casi ma non ci sarà una proporzionale presenza di casi gravi perché abbiamo realizzato una buona campagna vaccinale che ha protetto le persone più fragili”.
“Lo vediamo in Inghilterra – ha sottolineato Pregliasco – complice la loro strategia vaccinale, che ha scelto di proseguire solo con una prima dose che sembra non essere così protettiva verso la variante indiana. Noi dobbiamo monitorare la situazione e progredire a step successivi”.