Poliziotti senza pensioni. E il Coisp scrive a Gabrielli

Ritardi anche di nove mesi da parte dell’Inps. Nei pagamenti della pensione al personale delle Forze di Polizia andato in quiescenza. È questa la denuncia del sindacato Coisp, che ha scritto una lettera accorata rivolgendosi direttamente al Prefetto Gabrielli. E chiedendo al Capo della Polizia di intervenire. Già gli stipendi che percepiamo non sono certo abbondanti, si legge nella missiva. E se poi la busta paga è una sola per tutta la famiglia, diventa davvero difficile andate avanti. Ma se una volta arrivati alla pensione, le direzioni provinciali dell’Inps ci mettono anche nove mesi a lavorare le pratiche, allora per noi poliziotti sono guai. Servirebbe un protocollo, un accordo come già realizzato dall’Esercito, dall’Arma dei Carabinieri e a settembre anche dal Comando generale della Marina Militare. Che preveda un Polo unico nazionale per lavorare esclusivamente le pratiche pensionistiche della Polizia.

Questa in sintesi la richiesta del sindacato, che spiega anche il motivo dei ritardi. Quando le nostre posizioni previdenziali sono passate all’Inps, è stato necessario ricostituire tutte le posizioni contributive, hanno spiegato quelli del Coisp. E purtroppo questo lavoro non è finito. Abbiamo scritto la prima lettera a gennaio, e l’ultima proprio questa settimana. Ma ancora non si vede luce, e aspettiamo urgentemente delle risposte.

A Roma 7 mila agenti tra 40 Commissariati reparto Volanti e Squadra mobile. Ma sulle pensioni ritardi inaccettabili

I numeri degli agenti della Polizia di Stato a Roma non sono più quelli degli anni ‘90. E a fronte delle nuove sfide imposte dalla criminalità organizzata e dall’aumento dei reati causati anche dall’immigrazione clandestina, le energie sul campo sono ridotte all’osso. Senza tralasciare l’emergenza covid 19, che ha imposto a tutti ulteriori sforzi organizzativi e operativi. Si tratta comunque di circa 7 mila agenti, tra Commissariati, reparto Volanti, Anticrimine e Squadra mobile. Con un indotto tra parenti e famiglie di oltre 30 mila persone. Tutti gli agenti danno sempre il massimo, per impegno e dedizione. Ma purtroppo, una volta giunti alle pensioni arrivano le cattive notizie. Pratiche incagliate all’Inps e attese infinite. Ecco perché il sindacato Coisp ha richiesto un intervento immediato. Scrivendo una lettera direttamente al Capo della Polizia Gabrielli. Per la creazione di un Polo unico previdenziale che possa velocizzare le pratiche. Ma l’unica risposta avuta, ormai ad aprile scorso da parte del Direttore dell’Ufficio per le relazioni sindacali del Dipartimento è stata interlocutoria.

Il Coisp chiede la creazione di un Polo unico nazionale per sbloccare le posizioni Inps dei poliziotti

“La costituzione di un sistema analogo a quello già operante per l’Arma presuppone la sistemazione della banca dati presso l’Istituto previdenziale. Tale attività si concretizza nella sistemazione delle posizioni contributive del Personale della Polizia di Stato che attualmente presentano delle criticità nei dati confluiti”. Questa la risposta ufficiale alla richiesta del sindacato. Per la creazione di un Polo unico nazionale che velocizzi la erogazione delle pensioni. Eravamo in primavera, ma sembra che la situazione sia rimasta la stessa. Ecco perché il segretario generale del Coisp Domenico Pianese ha scritto di nuovo al Prefetto Gabrielli. Perché non è più tollerabile che poliziotti  che hanno speso l’intera vita a difesa delle Istituzioni e dei cittadini si trovino loro malgrado in una condizione di inaccettabile difficoltà economica.

https://coisp.it/polo-previdenziale-inps-il-coisp-scrive-al-capo-della-polizia/