Pomezia candidata a Capitale della Cultura 2028: quali sono le 25 città contendenti al titolo

Per il 2028, sono 25 le città che hanno risposto al bando del Ministero della Cultura e che potrebbero aggiudicarsi il titolo di Capitale italiana della Cultura 2028.
Sono tre le città laziali che hanno risposto all’avviso pubblico e solo una è nella provincia di Roma: Pomezia che si è candidata in tandem con la vicinissima Ardea.
Le altre città del Lazio sono Anagni, in provincia di Frosinone, e Tarquinia nel viterbese.

La Capitale Italiana della Cultura
Le candidature provengono da tutta Italia e rappresentano un ampio spettro delle realtà urbane, storiche e culturali del Bel Paese: dalle città d’arte alle aree interne, dai borghi alle aggregazioni di Comuni, ciascuno pronto mettere in risalto le proprie peculiarità.
Il prossimo step vede la formalizzazione delle candidature entro il 25 settembre prossimo presentando il dossier di presentazione del progetto culturale, di sviluppo territoriale e degli obiettivi attesi che sarà valutato da una Giuria di esperti nominata con decreto ministeriale che entro marzo 2026 deciderà la città vincitrice.
I punti di forza di Pomezia
“Partecipiamo per vincere”, ha detto il sindaco di Pomezia, Veronica Felici, “perché crediamo che il nostro territorio abbia molto da raccontare. Pomezia e Ardea custodiscono le radici profonde della cultura romana che vogliamo restituire a tutta Italia: qui ha preso vita l’antica Lavinium, culla della civiltà latina, i cui resti sono conservati ancora oggi nel nostro Museo Archeologi”.
Per quanto riguarda il dossier di candidatura, il sindaco anticipa il filo conduttore che caratterizzerà la proposta. Le “memorie dimenticate”, un invito a riscoprire e valorizzare episodi, luoghi e figure, come il mitologico Enea o la storia di Pomezia come città di fondazione, nata nel cuore del Novecento grazie al lavoro e alla determinazione di uomini e donne provenienti da tutta Italia.
Le altre candidate
Come detto, le candidate del Lazio sono 3: Pomezia, Anagni e Tarquinia. Ma ad ambire il titolo sono città da tutta Italia. Come Ancona nelle Marche, Bacoli in provincia di Napoli, Benevento e Mirabella Eclano in provincia di Avellino, Sala Consilina nel salerinato e Sessa Aurunca nel casertano, ma anche l’unione dei comuni “Città Caudina” in Campania. Dalla Sicilia arriva la candidatura di Catania, mentre dalla Toscana sono Colle di Val d’Elsa, Fiesole, Massa. Poi la città emiliano-rognola Forlì e le pugliesi Galatina in provincia di Lecce, Gravina in Puglia in provincia di Bari e Vieste. Ancora, dalla Calabria Gioia Tauro in provincia di Reggio Calabria e dalla Basilicata si candida Melfi in provincia di Potenza. Candidature anche dal nord Italia come Moncalieri nel torinese in Piemonte, Pieve di Soligo Valeggio sul Mincio nel Veneto, Rozzano in Lombardia, Sarzana in Liguria.
Le prossime Capitali
Nel corso degli anni, numerose città hanno beneficiato di questa opportunità, avviando processi di trasformazione e sviluppo. Dopo le esperienze di Matera (2019 come Capitale Europea), Parma (2020-21), Procida (2022), Bergamo e Brescia (2023), Pesaro (2024) e Agrigento (2025), il titolo per il 2026 è stato assegnato a L’Aquila e per il 2027 a Pordenone.