Pomezia, finto tecnico ruba pulsantiere e schede degli ascensori: famiglie bloccate in casa e danni per migliaia di euro

ascensore

Si è presentato come un tecnico ascensorista, ha suonato ai citofoni con aria professionale e, mentre i residenti si fidavano, ha messo a segno un furto tanto anormale quanto grave. A Pomezia, in pieno giorno, qualcuno ha deciso di smontare letteralmente due ascensori, portandosi via le pulsantiere e le schede principali degli impianti Schindler di due palazzine: una in via Pino Romualdi al civico 8 e l’altra in piazza San Benedetto.

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Il furto “tecnico” tra le 10 e le 12

Il colpo è avvenuto nella fascia oraria più comoda per passare inosservati, tra le 10:00 e le 12.30, quando la maggior parte dei residenti era al lavoro. Il ladro, che con ogni probabilità è un tecnico ascensorista e sa mettere le mani sugli ascensori per mestiere, ha agito con precisione chirurgica, lasciando dietro di sé impianti fuori uso e danni da circa 3.000 euro per condominio. Oltretutto, l’uomo si è presentato con la qualifica di tecnico per farsi aprire i portoni, “neutralizzando” così coloro che casualmente si trovavano ina casa.

Ma il problema non è solo economico. Le conseguenze si stanno facendo sentire soprattutto tra anzianifamiglie con bambini piccoli e persone con disabilità motorie, improvvisamente costrette a fare i conti con rampe di scale impossibili da affrontare ogni giorno.

I Vigili del Fuoco: “Un gesto sfrontato e incivile”

A denunciare pubblicamente l’accaduto sono stati i Vigili del Fuoco di Pomezia, che non hanno usato mezzi termini. “Questo modo di agire colpisce per l’efferatezza, la sfrontatezza e l’inciviltà di chi sa di non poter essere individuato dagli impotenti cittadini. È importante che le forze dell’ordine agiscano con misure preventive e repressive. Gli ascensoristi e gli ex ascensoristi sono un gruppo ristretto e quindi individuabili”, fanno sapere.

Un appello alla collaborazione dei cittadini, ma anche un monito per chi pensa che rubare “pezzi di ascensore” sia un colpo come un altro. Perché dietro a quei pannelli e circuiti trafugati ci sono famiglie bloccateanziani prigionieri nei propri appartamenti e centinaia di cittadini che, ancora una volta, pagano le conseguenze dell’inciviltà di pochi.