Pomezia, murale in ricordo di Simone nel luogo della tragedia: “Non ti dimenticheremo mai”

Murale Simone Pomezia

Non hanno capito prima la sua depressione, ma l’effetto e l’amore che provavano per lui era sincero. E a rappresentarli è Nicola Lucioli, in arte Noah “Il Solo”, che venerdì pomeriggio ha realizzato un murale in via Ugo La Malfa, a Pomezia. Un’opera che raffigura Simone, il ragazzo di 25 anni che mercoledì 12 novembre ha preso la pistola del padre, è sceso da casa e, fatti pochi metri e arrivato alla pista ciclabile di via Don Sturzo, ha deciso di porre fine alla sua vita.

“Simone sempre con noi”

“Era un ragazzo dolcissimo, molto sensibile”, lo descrivono gli amici. I suoi sogni si sono infranti a causa di una depressione che gli ha fatto prendere una decisione terribile, probabilmente pianificata nei dettagli. Qualche giorno prima ha lasciato la fidanzata, come se, con quel gesto, la ragazza non dovesse poi soffrire. Ha sistemato tutte le sue cose. Ha scelto dove andare, fotografando il posto e mettendolo come sua ultima storia su Instagram. E ha detto addio al mondo al suono di una canzone, “Sabato sera” di Mostro, che mette i brividi ad ascoltarla.

“Di lui vogliamo ricordare tutte le cose belle”, dicono gli amici. “Adesso brilla più che puoi da lassù: sei sarai e resterai sempre con noi e nei nostri cuori”. E ringraziano Noah, che ha regalato il murale al quartiere. “Grazie mille per tutto sei il numero uno, sei una grande persona. Hai catturato il suo sorriso e la sua espressione”.

Di Simone parlano tutti bene. “Era un gran lavoratore, faceva il cuoco, era davvero un bravo ragazzo. Non fumava, neanche beveva. Davvero non riusciamo a capire cosa l’abbia portato a questa decisione”. E adesso tra un ricordo e l’altro, fanno una richiesta al Comune. “Speriamo che quest’area venga rivalutata e non resti nel degrado. Noah ha fatto il murale, noi chiediamo che venga ripulita, per rispetto a lui. Ma anche a noi, per avere un posto dove stare e guardarlo senza doverci vergognare. Adesso una prima ripulita l’abbiamo data noi, ma ci piacerebbe che qui il decoro fosse sempre, non solo in occasione di una tragedia”.