Pomezia, via alla bonifica dell’ex sito chimico, si inizia dai maxi vasconi interrati: costi e tempi

Pomezia, l'ingresso al sito chimico ex Kema, su via delle Pesche

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Dopo oltre due decenni di attese, ricorsi e inadempienze, Pomezia si prepara finalmente a voltare pagina sul caso dell’ex stabilimento chimico di via delle Pesche. L’area, simbolo di degrado e di abbandono, è stata al centro di una lunga vicenda giudiziaria e amministrativa che ha visto il Comune costretto a farsi carico degli interventi in sostituzione dei responsabili inadempienti. Ora si entra nella fase operativa: parte la bonifica vera e propria, con la rimozione dei serbatoi interrati e dei maxi vasconi pieni di acque contaminate.

Pomezia, un’eredità ambientale pericolosa

Il sito è stato per anni un deposito di sostanze tossiche e rifiuti chimici, alcuni dei quali classificati come altamente pericolosi. Le prime operazioni di messa in sicurezza risalgono addirittura al 2003, con interventi di classificazione e smaltimento parziale a spese dell’amministrazione. Ma solo una piccola parte delle oltre 500 tonnellate originarie è stata rimossa. Il resto è rimasto lì, sotto gli occhi della città e delle istituzioni, trasformandosi in una vera bomba ecologica.

La svolta giudiziaria e l’affidamento al Comune di Pomezia

La svolta arriva nel 2020, quando la Procura dispone il dissequestro dell’area, affidandone la gestione al Comune di Pomezia. Da allora, l’amministrazione locale, in sinergia con Regione Lazio, Arpa, Asl e Vigili del Fuoco, ha avviato un percorso complesso di verifiche ambientali e progettazione tecnica. I sopralluoghi hanno confermato la contaminazione del suolo e delle acque sotterranee, imponendo un piano straordinario di bonifica.

I fondi regionali: 2,5 milioni per ripulire l’area

La Regione Lazio ha stanziato un finanziamento di 2,5 milioni di euro, vincolato al rispetto di tempi e procedure precise. Le risorse serviranno a coprire le diverse fasi del ripristino ambientale: dalla rimozione dell’amianto al trattamento delle acque reflue, fino allo smaltimento dei rifiuti e dei serbatoi sotterranei. Una quota del finanziamento è già stata anticipata, ma il grosso sarà erogato man mano che il Comune dimostrerà l’avanzamento dei lavori.

Il progetto esecutivo: via i rifiuti e i serbatoi interrati

Il piano approvato prevede la bonifica in più fasi. Si parte dalla rimozione delle coperture in amianto del capannone, sostituite con materiali sicuri per permettere l’accesso agli operatori. Successivamente, toccherà ai rifiuti interni, ai serbatoi interrati e ai vasconi esterni pieni di liquidi inquinanti. Queste sono considerate le principali fonti di contaminazione, e la loro eliminazione rappresenta un passaggio obbligato prima di avviare il piano di caratterizzazione ambientale completo.

I costi dell’operazione

Secondo il quadro economico approvato, il costo complessivo dell’intervento ammonta a 2,28 milioni di euro. La gran parte della spesa riguarda i lavori veri e propri, pari a circa 1,7 milioni. A questi si aggiungono oneri per sicurezza, direzione lavori, spese tecniche e imprevisti. Una cifra ingente, ma necessaria per restituire alla città un’area oggi impraticabile e rischiosa.

Tempi e responsabilità: Pomezia pronta all’accelerazione

Il cronoprogramma fissato dal Comune è serrato: entro il 2025 dovranno essere completate le prime rimozioni, così da permettere ai tecnici di procedere con i sondaggi ambientali e definire il piano di risanamento complessivo. Un percorso che richiede massima attenzione e controllo politico, visto che per troppo tempo il sito è rimasto vittima di rimpalli e inadempienze. Ora non ci sono più alibi: la responsabilità è in capo alle istituzioni locali e regionali, chiamate a garantire tempi certi e trasparenza assoluta.

Una sfida per il futuro di Pomezia

La bonifica dell’ex sito chimico di Pomezia non è solo un’operazione tecnica, ma una sfida politica e civile. Restituire alla città un’area da anni simbolo di abbandono significa ridare dignità a un territorio segnato da scelte industriali sbagliate e da omissioni gravi. Se il cronoprogramma sarà rispettato, Pomezia potrà finalmente liberarsi di una ferita che ha pesato per generazioni. Un banco di prova decisivo per la credibilità delle istituzioni e per il futuro ambientale della città.

Pomezia, l’ex sito chimico Kema