Ponte di Ferro, Fratelli d’Italia chiese la messa in sicurezza. Ma il Campidoglio non fece nulla

incendio ponte di ferro

Ponte di Ferro, sospetti sull’inazione del Campidoglio. “Nei mesi scorsi come consigliere dell’VIII Municipio ho presentato un atto di risoluzione. In cui si chiedeva la messa in sicurezza del Ponte di Ferro perché, anche secondo i cittadini che lo percorrevano quotidianamente, si trovava in uno stato preoccupante di degrado e abbandono. Purtroppo però il municipio non fece nulla”. Lo dichiara Raffaella Rosati, candidata al comune di Roma di Fratelli d’Italia. “Non si sa ancora se il disastro sia stato innescato da un incendio partito dalle tendopoli che insistono sotto il ponte o se sia scaturito da cavi e condotte che corrono lungo il ponte. Di certo c’è solo un incendio catastrofico dovuto all’inerzia e all’incuria di Municipio VIII e Campidoglio”.

Meloni: una città allo sbando

“A Roma il Ponte dell’Industria, per i romani il ponte di Ferro dell’Ostiense, è stato devastato da un incendio e alcune parti esterne sono crollate. Immagini che colpiscono. Sarà la magistratura a fare piena chiarezza, ma sembrerebbe che l’incendio, che ha poi coinvolto una condotta di gas, sia scoppiato in un accampamento abusivo, stile baraccopoli, sulle sponde del Tevere, proprio sotto il ponte”. Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. “Una Nazione allo sbando dove regna l’illegalità grazie al ministro dell’Interno Lamorgese. Una città nel pieno degrado grazie alla giunta Raggi. Il risultato è la Capitale d’Italia che crolla. In tutti i sensi”.

L’incendio nato dall’accampamento abusivo?

Il nastro dei carabinieri, che nella notte hanno messo sotto sequestro il giaciglio di fortuna sotto al ponte di ferro andato a fuoco, delimita una piccola area immediatamente sopra al fiume e sotto a ripide scale abbandonate da tempo all’incuria. Qui, dove le tubature di corrente elettrica che servono ben 14 cabine si sono afflosciate come corde al calore delle fiamme, ci sono pentole, sedie, una boccia piena d’acqua incredibilmente scampata al rogo, un frigo dei gelati insieme a stendini, scarpe e vecchie reti. Quel che resta dell’ennesimo accampamento abusivo ai margini del Tevere, dove forse qualcuno potrebbe aver acceso un fornelletto per cucinare o magari per scaldarsi.

L’Italgas: l’incendio non alimentato dalle condutture

Dalle verifiche effettuate nelle prime ore della mattinata risulta che ”le condotte del gas che corrono lungo il ponte di ferro all’Ostiense, prontamente isolate chiudendo le valvole a monte e a valle, non hanno subito danni dall’incendio né lo hanno alimentato”. Lo comunica un portavoce di Italgas. Il servizio di distribuzione del gas nella zona, aggiunge, ”prosegue regolarmente e non ha subìto interruzioni. L’esiguità dei consumi di queste ore consente per il momento di poter fare a meno dell’apporto di gas proveniente dalle condotte chiuse”.