Pontina, per Pasqua tutti in fila tra controlli e fake news

Dicono che a Palazzo Chigi sia stata istituita una task force per verificare eventuali fake news. Cioè quelle bufale diffuse in rete e riprese dai media che ci fanno vedere la realtà diversa da quella che è. Un fenomeno purtroppo diffuso nell’epoca della comunicazione di massa quello delle fake. Che con un termine più nostrano ma ugualmente efficace potremmo definire bufale. E anche il premier Conte sembra non esserne immune, visto lo sfondone preso proprio contro Giorgia Meloni. Sulla data sbagliata in cui la leader di Fratelli d’Italia come ministro avrebbe avallato il MES.. Peccato che nel 2012 quando si pronuncio’ il Parlamento la Meloni non fosse al governo. Che invece era guidato da Mario Monti. Ma non c’è solo l’attualità politica a scivolare sulle notizie più o meno false. O gonfiate ad arte per dimostrare qualcosa. Sembra infatti che una mezza fake news sia stata anche quella fila apocalittica sulla via Pontina che abbiamo visto per Pasqua. E che è stata commentata da tutta Italia e da tutti i telegiornali. Solito cliché, i Romani sono irresponsabili e indisciplinati. Se ne vanno in migliaia al mare non rispettando i divieti. Ma almeno secondo il sito giornalettismo sembra che non sia andata proprio così. E che gli automobilisti siano rimasti ingiustamente prigionieri.

Fila sulla Pontina, 25 mila controlli e 100 infrazioni. Romani in regola e prigionieri 

Secondo i report diffusi dalla stessa Polizia stradale sarebbero stati oltre 25 mila i controlli effettuati nella giornata di sabato 11 aprile sulla via Pontina. Un serpentone di macchine che si riversava verso il mare, secondo quello che Nicola Porro chiamerebbe il giornale unico del coronavirus. Con a bordo famiglie di Romani indisciplinati e irresponsabili. Che per qualche ora di tintarella o per un barbecue mettevano a repentaglio le nostre vite. Tutto come da copione, dagli all’untore. Ma proprio dai controlli effettuati è emersa una realtà assolutamente diversa. Solo un centinaio di automobilisti infatti sarebbero stati trovati non in regola. Che calcolatrice in mano fa lo 0.4 per cento. Tutti gli altri secondo le stesse Forze dell’Ordine avevano un valido motivo per trovarsi per strada proprio il sabato di Pasqua. E per la maggior parte dei casi, si sarebbe trattato di gente che tornava a  casa dal lavoro. E che è rimasta intrappolata per ore in un serpentone di auto e lamiere. Va bene i controlli, ma forse stavolta si è esagerato. La gente se sbaglia va multata, ma chi è in regola non va torturato. Più di quanto non faccia già il coronavirus e la paura di perdere il  lavoro.

 

In fila sulla Pontina anche a Pasqua. Aspettando la fase due

Decine di migliaia di Romani si sono ritrovati imbottigliati in fila sulla via Pontina il sabato di Pasqua. Secondo la prima versione data dalla stampa e dai social, sarebbero stati tutti degli irresponsabili indisciplinati. Quelli che per una gita al mare e un po’ di sole diffondono il contagio. Poi si scopre che su 25 mila controlli solo un centinaio di automobilisti non erano in regola. Gli altri erano pendolari, gente che tornava dal lavoro per chi ancora ne ha uno. O persone che si recavano presso la propria residenza. Nulla di sconvolgente quindi. Tranne il fatto che a Pratica di mare la via Pontina è stata ridotta a corsia unica. Proprio per effettuare i controlli. E che decine di migliaia di cittadini onesti si sono sciroppati  dieci chilometri di coda. Oltre la condanna sui social e in televisione. Immaginiamo che succederà con la famosa fase 2, quando sembra che avremo una app sul telefonino. Alla quale ci  registreremo per essere tutti tracciabili. Sempre e ovunque. Per la nostra sicurezza ci hanno già  detto, certo. Ma una riflessione in conclusione la dobbiamo fare. Speriamo che il Covid 19 oltre a portarci via tante vite umane, non dia il colpo di grazia anche alla nostra libertà. Perché a quanto vediamo, il ministero della Verità di orwelliana memoria e’ sempre più vicino.

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