“Portaci dove diciamo noi”: follia da Guidonia a Roma, sequestrano due persone e rapinano un bar

Hanno prima minacciato e infastidito i passanti, con tanto di bottiglie di vetro, poi hanno fermato una macchina in transito, hanno costretto il conducente a farli salire in auto e hanno iniziato ad avvicinarsi alla donna che era lì e che poi è riuscita a chiedere aiuto. E come se non bastasse hanno rapinato un bar sulla Tiburtina. Una giornata di ‘ordinaria’ follia che ha avuto come sfondo Guidonia, alle porte di Roma. Tutto è nato lì, poi i due uomini sono stati arrestati sulla Tiburtina e ora loro dovranno rispondere di concorso nel sequestro di persona, tentata rapina, resistenza, minaccia, violenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Follia a Roma: minorenne armato rapina una donna, fugge sui tetti e svaligia un convento

La violenza a Guidonia
Tutto è iniziato intorno alle 9 del mattino di qualche giorno fa, quando è arrivata una segnalazione al 112. A Guidonia Montecelio due persone stavano infastidendo i passanti, li stavano minacciando ‘armati’ di bottiglie di vetro. Qualcuno ha chiesto aiuto per fermarli, ma all’arrivo di un equipaggio del Commissariato di Tivoli i due malviventi erano già fuggiti. Come? Erano riusciti a fermare un’auto in transito e avevano costretto il conducente a farli salire a bordo. Lui non aveva scelta, nessuna alternativa, doveva ‘obbedire’.
Mentre i poliziotti erano lì e avevano capito che i due erano fuggiti via, un’altra chiamata è arrivata al numero unico di emergenza. E stavolta a chiedere aiuto è stata la stessa donna sequestrata a bordo dell’auto, che nel frattempo era riuscita a scappare e a trovare ‘riparo’ in un supermercato di via Trento.
Sequestrano una donna, lei scappa e chiede aiuto
Gli agenti hanno raggiunto la donna e lei, ancora scossa, ha raccontato quello che era accaduto pochi minuti prima. I due uomini, gli stessi che stavano infastidendo i passanti a Guidonia, l’avevano intercettata in macchina insieme a un amico e li avevano costretti a “scortarli” fino all’indirizzo da loro indicato. Poi, durante il tragitto, approfittando della situazione di disagio della donna, uno di loro avrebbe continuato insistentemente ad accarezzarle i capelli e la spalla fino a quando lei non è riuscita ad aprire la portiera. E a fuggire via.
Grazie alle indicazioni puntualmente fornite a un’altra pattuglia del Commissariato, sopraggiunta dopo pochi istanti, gli agenti sono riusciti ad intercettare l’amico della donna, che a piedi e a qualche centinaio di metri di distanza era riuscito a ‘salvarsi’. Con una manovra repentina era stato in grado di scappare via, da quei calci e pugni sferrati dai due malviventi.
Poi la rapina in un bar sulla Tiburtina
I due uomini, in quella giornata di follia, sono stati fermati dopo. E questo a seguito di un’altra segnalazione arrivata al 112, dove chi chiedeva aiuto lo faceva per una rapina consumata in un bar sulla Tiburtina. Gli equipaggi della Polizia di Stato sono arrivati sul posto, hanno intercettato i due complici pronti a ‘colpire’: uno faceva da palo al bar, l’altro cercava di rapinare il titolare dopo aver messo a soqquadro il locale.
I due, ormai scoperti, hanno provato a fuggire, ma sono stati bloccati dai poliziotti. E non senza fatica. Hanno continuato con il loro comportamento violento, anche quando sono stati accompagnati nel Commissariato più vicino per gli adempimenti di rito. Dopo tutti gli accertamenti, per i due ‘amici e soci in affare’, italiani di 37 e 30 anni, che hanno prima infastidito i passanti, poi sequestrato in auto una donna e un amico e rapinato un bar – e tutto nella stessa giornata – è scattato l’arresto, che è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria.