Porto di Anzio nuovamente insabbiato: danni economici e stagione estiva compromessa

Anzio, il porto insicuro e insabbiato

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Il porto di Anzio torna a far parlare di sé, ma per le ragioni peggiori. Ancora una volta, l’imboccatura è insabbiata e inaccessibile, con conseguenze gravissime per il settore della pesca, il turismo, le attività commerciali e l’intera economia locale. Un immobilismo amministrativo che ha spinto il gruppo Noi Moderati a chiedere la convocazione urgente della Commissione Lavori Pubblici, Infrastrutture e Mobilità della Regione Lazio, denunciando l’ennesimo stallo nella gestione di un’infrastruttura considerata strategica per il territorio.

Milione di euro stanziato, ma i lavori non partono

Nel marzo 2025, il Comune di Anzio aveva formalmente avviato l’iter per il dragaggio del porto, grazie a 1.350.000 euro stanziati dalla Regione Lazio (DGR n. 229 del 15 aprile 2025). Una cifra storica, che avrebbe dovuto restituire piena operatività al porto in vista dell’estate. Ma, come denuncia il direttivo di Noi Moderati, i lavori veri e propri non sono mai partiti. I traghetti restano bloccati, il traffico marittimo è ridotto al minimo, e gli operatori della pesca vivono un’estate da incubo. “La Regione Lazio ha fatto la sua parte, con fondi disponibili e atti amministrativi chiari. È il Comune di Anzio a non aver dato seguito all’escavo completo. Il porto, oggi, è praticamente inutilizzabile”, si legge nella nota.

Interventi tampone e accuse incrociate

Un corridoio d’emergenza di appena 30 metri, scavato con un intervento tampone da 39.500 euro (Determina n. 14 del 6 giugno 2025), che ha rimosso solo 2.500 m³ di sabbia su una superficie ridotta. Un “contentino” insufficiente, secondo Noi Moderati, che parla di “una goccia nel mare” rispetto a quanto servirebbe realmente per mettere in sicurezza il bacino portuale. Non mancano le polemiche politiche. Nel mirino finisce l’assessore al demanio e vicesindaco Pietro Di Dionisio, accusato di inadeguatezza amministrativa: “Il porto non è un’aula di tribunale, ma un’infrastruttura strategica. Servono competenze, visione e capacità operativa. È tempo di farsi da parte”.

Quando mancano i fatti, arrivano gli insulti

La risposta dell’amministrazione comunale alle critiche – sottolineano ancora i Moderati – sarebbe arrivata sotto forma di attacchi personali e sarcasmo, senza dati concreti né atti ufficiali a sostegno. “Quando finiscono gli argomenti, iniziano gli insulti”, attaccano. “Nel nostro intervento ci siamo basati su documenti, delibere e norme. La controparte ha preferito reagire sui social, ignorando la responsabilità del Comune nella gestione del dragaggio”.

Porto di Anzio

Oltre al danno economico diretto – che colpisce in primis pescatori, operatori turistici e commercianti – la vicenda dell’insabbiamento si sta trasformando in un simbolo della crisi gestionale che affligge il territorio. L’estate 2025, già segnata da disagi su tutto il litorale laziale, rischia così di essere ricordata anche per l’ennesima occasione sprecata ad Anzio. “Noi Moderati continuerà a battersi per una gestione trasparente ed efficiente del porto – concludono – perché questa città ha bisogno di risultati concreti, non di scuse né di slogan”.

Le richieste

Tra le proposte avanzate in sede regionale, l’avvio immediato dell’escavo completo; la nomina di un referente tecnico con competenza marittima; una maggiore trasparenza sui tempi e sull’uso dei fondi regionali e la creazione di un piano triennale di manutenzione del porto.