Poveretti, come soffrono! Si ostinano a non usare il callifugo Ciccarelli…

Chissà se qualcuno si ricorda – negli anni Sessanta o giù di lì – di quella splendida ed efficace pubblicità della Ciccarelli farmaceutica, azienda risalente al ‘700, tuttora esistente? Venivano rappresentati signori con terribili mal di piedi per via dei calli: e li si esortava a usare il callifugo Ciccarelli che li avrebbe guariti. Ecco, a noi questi pseudo sedicenti ambientalisti che danneggiano il patrimonio artistico ci ricordano tanto quei poveri sofferenti: perché certamente questi infantili fanatici soffrono e si debbono sfogare deturpando le opere d’arte e i beni pubblici.
Nuovo blitz dei gretini di sinistra
Perché credono a qualcosa che non esiste, credono – o fanno credere loro – che l’uomo sia responsabile del clima, cosa che smentita dagli scienziati, quelli veri, che dicono che l’uomo può incidere al massimo per l’uno per cento sull’impatto climatico. E per noi è pure troppo. Ma questi sofferenti annoiati si danno da fare, non capendo che con i loro gesti allontanano sempre di più la gente dai loro sub ideali, e quindi loro si sentono ulteriormente doppiamente incompresi: perché la gente non capisce quello che dicono e soprattutto quello che fanno.

Come soffrono gli pseudo ambientalisti
E quindi soffrono, soffrono come uno che abbia i calli e che non se li possa estirpare. Prigionieri delle loro convinzioni bacate, errate, che li portano solo a un cieco fanatismo e a una presunzione immotivata: quello di poter cambiare il normale ciclo del tempo e delle stagioni. A qusti imbecilli va richiamata l’attenzione sul fatto che duemila anni fa un certo Annibale valicò le Alpi, duemila e più metri, con degli animali tropicali, gli elefanti. Che vuol dire? Che duemila anni fa dove ci sono oggi i ghiacciai, c’erano i prati. E allora, deficenti?
Nuovo atto teppistico di nemici dell’ambiente
Ma i ricchetti sinistroidi ieri effettuano un nuovo blitz, sentendosi degli eroio semplicemente per mettersi in mostra: a Milano, nel pomeriggio di ieri, poco prima delle 18.30, tre soggetti aderenti alla campagna ‘Non paghiamo il fossile’, promossa dal collettivo ambientalista, hanno spruzzato vernice arancione lavabile sul telo che cinge temporaneamente il monumento equestre a Vittorio Emanuele II in Piazza Duomo e si sono sdraiati sull’asfalto, mentre un giovane lanciava volantini deliranti. Due persone poi hanno esposto uno striscione contro i cosiddetti sussidi ai fossili.
Una scusa per attaccare il governo: com’è che prima non lo facevano?
Tempestivo l’intervento delle forze dell’ordine in borghese, che in pochi istanti hanno trascinato via i partecipanti, dopo aver tirato una ragazza per i pantaloni e ammanettato un giovane con i polsi dietro la schiena. Il monumento era recintato dal 29 giugno scorso, data in cui il Comune ha avviato, a spese di un privato donatore, i lavori di ripulitura della statua equestre dopo l’azione del 9 marzo scorso. Nelle dichiarazioni dei teppisti, emerge la volontà di andare contro il governo democratico dagli italiani. Tipico della sinistra. Poveretti, come soffrono!