Prenestino, clandestini positivi sequestrano i dipendenti della cooperativa

rivolta al prenestino clandestini

Prenestino ostaggio di stranieri violenti. Ennesima rivolta di immigrati violenti in un centro di accoglienza. Si tratta del centro di accoglienza di via della Riserva Nuova, in zona Prenestino. La rivolta è scattata oggi pomeriggio, dopo che la Asl aveva osato vietare ai clandestini di uscire dalla struttura. Come era già capitato in altri centri di accoglienza, come quello di Capannelle l’estate scorsa o quello di Torre Maura, gli ospiti non tollerano alcun tipo di proibizione. E danno il via a rivolta violente. A quanto si apprende gli immigrati, non si sa per ora quanti, hanno sequestrato i dipendenti della cooperativa che li ospita e si sono chiusi dentro.

Prenestino ostaggio di questa gente

Da notare che la Asl ha proibito di uscire dalla struttura perché tra di loro ci sono anche persone positivi al coronavirus. Sul posto si sono recati immediatamente gli agenti del reparto mobile della Polizia di Stato, distratti da altri compiti per le intemperanze dei nostri ospiti non invitati. E mentre i romani debbono e dovranno stare chiusi in casa e osservare rigidamente le regole, ai clandestini e falsi profughi tutto è concesso. E guai se ci si permette di negargli il permesso di andare in giro per la città. Sequestrano persone e danno il via ad atti violenti. Ovviamente scommettiamo che nessuno di questi sequestratori farà un solo giorno di galera né riceverà la meritata condanna. Probabilmente non saranno neanche rimpatriati.

La dinamica non è ancora chiara, ma se ne devono andare

Non è ancora chiaro cosa sia successo né se qualcuno sia rimasto ferito. Però i romani ne hanno abbastanza di questi immigrati che si sentono autorizzati a fare tutto. In passato abbiamo visto cibo pagato da noi buttato per strada perché non piaceva ai nostri ospiti. Interi quartieri e strutture della Capitale (come le stazioni) sono da tempo ostaggio di questa gente. Tra cui vi è anche chi spaccia, ruba, violenta. E guai adesso se si proibisce loro di uscire per motivi sanitari:  scatenano una rivolta. Roma ne ha abbastanza di queste persone che nessuno ha invitato a venire e che non hanno lavoro e campano di espedienti e peggio. E’ ora che tornino da dove sono venuti.