Prestazioni mediche con tariffe low cost, centri diagnostici sul piede di guerra: Rocca tenta la mediazione

Prestazioni mediche a basso costo. Il nuovo tariffario che il Governo vorrebbe varare rischia di diventare una vera e propria bomba. Le tariffe quadro, infatti, ferme da 7 anni, potrebbero esser ritoccate pesantemente verso il basso. Una scelta che provocherebbe un peggioramento dei bilanci a tutte le regioni in piano di rientro e soprattutto nei confronti degli ospedali pubblici che si esporranno ad eventuali danni erariali presso la Corte dei Conti, come rappresentato dalla Regione Emilia Romagna nel suo nuovo nomenclatore che evidenziava i danni che avrebbe avuto all’interno delle sue strutture pubbliche. 

La protesta unitaria

L’U.A.P., Unione dei Laboratori e Poliambulatori privati e accreditati, che comprende la maggior parte delle associazioni di categoria a livello nazionale, rappresentative di 8000 strutture sul territorio, ha preso parte a un tavolo di confronto col Ministero portando soluzioni alla questione che riporterebbero la serenità in un settore strategico come la diagnostica: senza i centri privati la Sanità pubblica rischia il collasso. La paralisi totale.  “Si chiede a questo punto la sospensiva dell’entrata in vigore del nuovo Nomenclatore in attesa della definizione dei giudizi attualmente pendenti al T.A.R. o, in alternativa, l’adozione delle tariffe adottate dalle Regioni più virtuose del Nord Italia, quali l’Emilia-Romagna o Lombardia, a tutela delle imprese, dei circa 36000 posti di lavoro e della salute dei cittadini”.

Sos Giubileo

“Un settore come la diagnostica privata, che vive di rimborsi a lunghissimo termine, non può permettersi tariffe che vedono una visita cardiologica a 12 euro – spiega la presidente di Artemisia Lab, Stella Giorlandino – negli ultimi anni abbiamo visto quasi raddoppiati i costi energetici e il sistema di tassazione. Il costo del personale e la messa in avanguardia degli apparati tecnologici medicali ricade tutto sulle nostre spalle. I centri diagnostici sono il salvavita della sanità pubblica, se non fornissimo più prestazioni ci sarebbe la paralisi dei pronto soccorsi o dei cup sanitari. Tutto questo, in vista di un appuntamento cruciale come il Giubileo”.  Per tali ragioni, il 20 marzo 2024 alle ore 11.00, presso il Teatro Brancaccio in Via Merulana n. 244, è stata convocata la riunione intersindacale delle più rappresentative associazioni di categoria del settore degli ambulatori e poliambulatori privati, uniti sotto la sigla U.A.P., per una corretta valutazione di quanto accadrà alla Sanità Italiana con l’ingresso delle nuove Tariffe introdotte dal nuovo Nomenclatore Tariffario di Specialistica Ambulatoriale di cui al D.M. Salute del 23/06/2023. 

Rocca tenta la mediazione

Pd regione lazio rocca
Francesco Rocca

“Sul taglio delle tariffe di visite o accertamenti eseguiti da strutture pubbliche o private accreditate – spiega in un’intervista al Tempo il Governatore – la scelta è stata ministeriale. La Regione Lazio, essendo in piano di rientro, non potrà derogare da queste misure, come ad esempio fanno la Lombardia o l’Emilia-Romagna che riescono a coprire la differenza dei costi. Quindi, se non rinviate, entreranno in vigore dal primo di aprile. Speriamo nella proroga di questa misura, scongiurando la chiusura di tante piccole imprese”.