Presunta corruzione nella Regione Lazio, l’opposizione si compatta contro Tiero: “Dimettiti”

Per una volta l’opposizione, nella Regione Lazio, sembra essere compatta. l nome su cui convergono tutte le critiche è quello del consigliere Enrico Tiero, presidente della Commissione Attività Produttive, finito sotto inchiesta. “Per tutelare le istituzioni, è necessario che si ritiri dalla presidenza della Commissione”, dicono i capigruppo del Consiglio regionale. E quindi, anche se la presunzione di innocenza è sacra, chi occupa ruoli di garanzia non può ignorare il diritto dei cittadini a credere negli enti che lo eleggono. In pratica, detto in parole povere, meglio per tutti, sia per la maggioranza che per l’opposizione, se si dimette.
La presa di posizione dell’opposizione
Il documento congiunto dei capogruppo di PD (Mario Ciarla), Italia Viva (Marietta Tidei), M5S (Adriano Zuccalà), Azione (Alessio D’Amato), Verdi/Sinistra (Claudio Marotta) e Polo Progressista (Alessandra Zeppieri) è al tempo stesso netto e misurato. Nessuna condanna preventiva, ribadiscono, ma un gesto di responsabilità politica. Tiero deve fare un passo indietro fino a quando la magistratura non tirerà le somme. Le istituzioni ― dicono — vengono prima delle alleanze, dei giochi di potere e delle ambizioni personali.

Tiero indagato per corruzione: le accuse e la sua autosospensione
L’inchiesta che travolge Tiero ruota intorno all’ipotesi che abbia favorito assunzioni in strutture sanitarie nella provincia di Latina, compresa la clinica Icot, dove lavora la figlia, in cambio di convenzioni aggiuntive, posti letto e risorse per reparti oncologici. Il consigliere regionale è stato indagato per presunti scambi di favori: posti di lavoro in cambio di agevolazioni e convenzioni sanitarie. Secondo gli inquirenti, il consigliere avrebbe “piegato” il suo ruolo istituzionale per ottenere assunzioni di persone a lui vicine in un supermercato del territorio, e per favorire l’Icot.
Dopo le accuse, Tiero ha deciso di autosospendersi da qualunque incarico interno al partito Fratelli d’Italia, pur mantenendo la carica di consigliere regionale. Il suo legale ha dichiarato che il cliente è sereno e fiducioso, pronto a chiarire davanti al giudice ogni dettaglio. Domani, 16 ottobre, è fissato l’interrogatorio davanti al GIP del Tribunale di Latina, che dovrà valutare una richiesta di misura cautelare nei confronti di Tiero.
Le responsabilità politiche
Questa vicenda non è una questione personale: riguarda il rapporto tra politica, potere e fiducia pubblica. L’opposizione chiede una scelta forte, capace di rassicurare i cittadini sul fatto che la Regione non privatizzi la credibilità. Tiero, con la sua posizione alla guida dell’XI Commissione Sviluppo Economico, riveste un ruolo chiave nella gestione di risorse e sviluppo. In un momento delicato come questo, custodire l’immagine del Consiglio diventa parte integrante dell’istituzione stessa.
Se Tiero cedesse la presidenza della Commissione, si ridurrebbe il livello di tensione politica e si potrebbe salvare almeno un po’ di dignità istituzionale. Se invece resisterà, il conflitto tra maggioranza e opposizione rischia di esplodere, con richieste di audizioni e tolleranza zero sugli atti del suo ruolo.
Nel frattempo, la magistratura avanza: intercettazioni, acquisizioni documentali e indagini patrimoniali sono già parte del fascicolo in mano alla Procura di Latina. Le scelte politiche fatte da Tiero in questi mesi verranno scrutinate alla luce dell’impianto accusatorio che gli viene mosso. La politica, insomma, ha un bivio davanti: lanciare un messaggio forte di responsabilità o lasciarsi trascinare dentro una crisi di immagine che non perdonerà nessuno.