Primavalle, bestiale crimine della sinistra: dopo mezzo secolo l’Italia non ha dimenticato

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“La notte tra il 15 e il 16 aprile del 1973 un incendio doloso appiccato in una palazzina di Primavalle a Roma, portò alla morte di Virgilio e Stefano Mattei, di 22 e 8 anni, figli di Mario Mattei, segretario locale del Movimento Sociale Italiano. Da allora, molti anni sono passati ma il ricordo di queste vittime innocenti dell’odio ideologico è ancora vivo in tutti noi. Per Virgilio e Stefano si chiedeva giustizia e non vendetta ma gli assassini, purtroppo, ancora oggi non hanno mai pagato per quello che e’ stato uno dei più efferati e drammatici delitti politici degli anni Settanta. Così il Presidente del Senato Ignazio La Russa.

La Russa: apprezzamento per Verini e Frassinetti

Desidero rinnovare il mio sincero apprezzamento per le parole espresse in Aula dal senatore Verini così come per il gesto della sottosegretaria Paola Frassinetti che a Milano ha reso omaggio alla lapide in memoria di Iaio Tinelli. Sono parole e gesti che dimostrano che le forze politiche possono trovare un terreno comune di ricordo affinché la violenza e l’odio non alberghi più nella nostra Nazione”, conclude il presidente del Senato.

Solo il Msi impedì che sul crimine cadesse l’oblìo voluto dalla sinistra

“Cinquant’anni fa il rogo di Primavalle, uno dei crimini più orrendi degli Anni di piombo in cui persero la vita, bruciati vivi, Virgilio e Stefano Mattei, due fratelli di 22 e 8 anni. Erano i figli di Mario Mattei, segretario locale del Movimento Sociale Italiano”. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti. “Ad appiccare il fuoco gli esponenti del movimento extraparlamentare di estrema sinistra Potere Operaio Achille Lollo, Marino Clavo e Manlio Grillo che incendiarono la porta di casa e che per decenni hanno goduto della protezione e dell’appoggio di una certa sinistra – ricorda Foti – . Condannati a 18 anni di carcere (e non all’ergastolo perché non fu riconosciuta la volontà di uccidere) non scontarono praticamente nemmeno un giorno di galera perché fuggirono all’estero”.

“Stefano e Virgilio sono ancora nei nostri cuori, come se non se ne fossero mai andati. Perché solo tramandando ai nostri figli e nipoti il ricordo di questo ignobile atto compiuto, dei successivi depistaggi e dei tentativi di insabbiare il tutto, il loro sacrificio non sarà stato vano. Onore ai fratelli Mattei”, conclude il dirigente di Fratelli d’Italia.

Vergognosa la solidarietà dei radical chic di sinistra al criminale Lollo

“Il cinquantesimo anniversario della strage di Primavalle sia simbolo di unità contro ogni violenza politica”. Così dichiara il Presidente della VII Commissione Cultura della Camera e deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone. “Giustizia per i fratelli Mattei ancora non è stata raggiunta – sottolinea Mollicone -. Nessuno ha mai pagato e nonostante i numerosi tentativi di riapertura del caso non si è mai arrivati a una condanna che potesse rendere giustizia alla memoria dei due giovani scomparsi. Ricordiamo con vergogna la lettera di solidarietà di Franca Rame ad Achille Lollo, uno dei componenti del commando di Potere Operaio. Così come il tentativo di depistaggio con la campagna stampa di quei giorni, che tenterà di accreditare un’inesistente faida interna alla sezione di Primavalle.

Le ammissioni di Lollo a prescrizione avvenuta: eravamo in sei

Un tentativo di depistaggio, smentito dalla sentenza della magistratura, che condannerà in maniera definitiva Achille Lollo, Marino Clavo e Manlio Grillo. Lollo si rifugiò in Brasile prima della sentenza definitiva della Cassazione e la sua pena venne dichiarata estinta il 12 ottobre del 2003. Nel 2005, in un’intervista, ammise di avere realizzato, con altri, un attentato dimostrativo con una bomba artigianale non esplosa, rivolto a Mario Mattei, azione eseguita da un gruppo di sei persone in tutto. Nessuno ha pagato, tranne due anni di carcere per Lollo. “Quegli assassini non hanno mai pagato. Uno non c’è più, gli altri sono fuggiti all’estero da decenni”. Nell’ottica della pacificazione, gesto che segue quello del sindaco Veltroni nel 2003 che intitolò un parco ai Fratelli Mattei.

Mollicone: un Museo per tutte le vittime di terrorismo

La memoria degli Anni di Piombo, e di tutte le vittime del terrorismo, di qualsiasi colore politico, deve appartenere alla storia nazionale. è arrivato il momento di istituire un Museo per le vittime del terrorismo e delle Stragi nel quale raccontare la guerra civile interna tra destra e sinistra, e il dopoguerra italiano, ricordando tutte le vittime, di destra e di sinistra, e delle forze dell’ordine. Va istituito un Museo per le vittime del terrorismo, con percorsi digitali ed esperienziali, dove la storia tragica del dopoguerra possa essere onorata e studiata, anche tramite l’acquisizione di documenti delle commissioni d’inchiesta, sul modello del memoriale dell’11 settembre a New York e del nuovo modello esperienziale sull’esempio della casa del terrore di Budapest.”

I responsabili di Potere Operaio fuggirono all’estero

“Sono passati 50 anni dal rogo di Primavalle, uno degli atti di violenza più orrendi degli anni Settanta, in cui morirono bruciati vivi nella loro casa i fratelli Virgilio e Stefano Mattei, di 22 e 8 anni. La loro colpa era quella di avere come padre Mario Mattei, segretario della sezione territoriale del Msi”. Lo dice il sottosegretario Paola Frassinetti. “Per questo fatto tragico sono stati condannati esponenti di Potere Operaio che appiccarono il fuoco nell’appartamento dei Mattei. Nonostante la condanna a solo 18 anni di carcere, non scontarono nemmeno un giorno di pena perché fuggirono all’estero. Oggi, dopo 50 anni, tutti, sinistra compresa, dovrebbero rendere omaggio a Stefano e Virgilio. Il significato del loro sacrificio va tramandato affinché tutti conoscano questa terribile tragedia”, conclude.

Il ministro Sangiuliano: fu violenza comunista, ora pacificazione

“Fu violenza comunista. Abbiamo il dovere di chiudere le lacerazioni del Novecento e conquistare un’autentica e sincera pacificazione nazionale. Per farlo, dobbiamo conservare la memoria di fatti come questo”. Lo ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che oggi ha partecipato alla commemorazione per il 50esimo anniversario dalla strage di Primavalle in cui persero la vita i fratelli Stefano e Virgilio Mattei. “Stefano Mattei aveva 8 anni e io all’epoca ne avevo dieci. Avremmo potuto essere compagni di giochi, io ho avuto una vita mentre a lui invece la vita e stata strappata in maniera violenta, crudele e atroce per un atto di violenza comunista. Diamo i contenuti e le parole che bisogna dare. Abbiamo l’obbligo di coltivare la memoria”, ha concluso Sangiuliano.