Primavera, Roma-Fiorentina 1-2: il sogno scudetto dei giallorossi svanisce contro mister Galloppa di Tor de’ Cenci

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Grandissima delusione per la Roma Primavera, che dopo una stagione esaltante e chiusa al primo posto in classifica, deve arrendersi proprio sul più bello. Allo stadio “Viola Park”, teatro di una semifinale accesa e vibrante, i ragazzi di Gianluca Falsini cadono 2-1 contro una Fiorentina coriacea e ben organizzata, guidata da un volto ben noto all’ambiente giallorosso: Daniele Galloppa, romano di Tor de’ Cenci ed ex prodotto del vivaio romanista, che da allenatore ha firmato una beffarda vendetta sportiva.

Illusione Graziani, poi la rimonta viola

La Roma parte forte, con l’entusiasmo di chi sa di avere i favori del pronostico. Dopo una prima fase di studio, al 26’ arriva il gol che sblocca l’equilibrio: Graziani riceve palla al limite dell’area, controlla e lascia partire un destro potente che si insacca sotto la traversa. Esplode la panchina giallorossa, mentre i viola faticano a trovare le contromisure alla manovra avvolgente dei capitolini. Al 40’, Rubino sfrutta un errore in uscita della difesa romanista e con freddezza pareggia i conti.

Nel secondo tempo, la Fiorentina rientra in campo con un piglio diverso e con freddezza si porta in vantaggio. La Roma accusa il colpo, perde ordine e fiducia, e al 67’ arriva il sorpasso. Il protagonista è Harder, bravo a raccogliere un pallone vagante sugli sviluppi di un corner e a trafiggere Marin tra i pali. Negli ultimi minuti la Roma tenta il tutto per tutto, ma il forcing finale non produce effetti concreti. Al triplice fischio, è festa viola. I sogni scudetto giallorossi si infrangono contro il muro della determinazione toscana.

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Galloppa, il romanista che spezza i sogni di Roma

Dietro il successo della Fiorentina c’è una firma speciale, quella di Daniele Galloppa, romano classe 1985, cresciuto proprio nelle giovanili della Roma. Il suo legame con Trigoria è profondo: entrato nel vivaio giallorosso a soli 9 anni, Galloppa ha indossato la maglia della Roma dal 1994 al 2004, attraversando tutte le categorie giovanili fino ad arrivare alla Primavera.

Centrocampista di talento, considerato una delle promesse più interessanti della sua generazione, non riuscì mai a esordire in prima squadra, ma quella decade passata a Trigoria ha forgiato il suo spirito. Dopo varie esperienze tra Serie A e B, con le maglie di Ascoli, Triestina, Siena, Carrarese e Parma su tutte, Galloppa ha dovuto dire addio al calcio giocato a causa di una serie di gravi infortuni, ma non ha mai abbandonato il campo.

Oggi guida con mano sicura la Fiorentina Primavera, e proprio contro la “sua” Roma ha ottenuto la vittoria forse più dolce e più dolorosa insieme. Dolorosa, perché lo stesso tecnico ha ammesso nel post gara: “A Roma ho lasciato il cuore. Ma oggi sono l’allenatore della Fiorentina e sono orgoglioso dei miei ragazzi.”

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Roma, stagione da incorniciare nonostante il finale amaro

La sconfitta brucia, inutile negarlo. Ma resta un percorso importante con una stagione dominata, un gruppo solido, talenti in rampa di lancio e un’identità chiara. Mister Falsini ha saputo valorizzare al meglio la rosa, costruendo una squadra capace di imporsi per qualità e intensità. L’obiettivo scudetto sfuma, ma non deve cancellare quanto di buono è stato costruito. I vari Graziani, Pagano, Joao Costa e Cherubini rappresentano un patrimonio tecnico da coltivare e inserire gradualmente anche nei progetti futuri della prima squadra.

Il futuro è adesso

Il sogno si ferma in semifinale, ma il progetto della Roma Primavera guarda oltre il risultato. In una serata in cui il destino ha scelto un ex figlio di Trigoria per rovinare la festa, resta la consapevolezza che la strada è quella giusta. Galloppa ha fatto male ai suoi vecchi colori, ma per questa Roma, il meglio potrebbe ancora venire.