Prodi boccia la Schlein: “È troppo vaga su alcuni temi, non ha un programma”

“Sono convinto che Schlein ora deve definire il programma del Pd: solo quando c’è un programma ben preciso allora una forza politica è traente dell’alleanza, ma se parte dalle alleanze quando ancora non ha un programma, allora diventa debole”. Lo ha detto Romano Prodi intervistato a In mezz’ora in più su Rai 3.
“La accusano di radicalità, ma ci sono alcuni temi in cui bisogna esssere radicali, il salario minimo ce l’hanno tutti, la difesa del posto di lavoro ce l’hanno tutti. Su questi temi il partito deve essere preciso e chiaro, ci vuole un po’ di radicalismo nei principi”, ha ribadito Prodi. Detto questo “Schlein deve aggregare la società questo è un compito importantissimo se vuole che un giorno il centrosinistra prenda la maggioranza del Paese. Alleanze e aperture vanno assolutamente fatte, e fatte in modo che possano durare nel tempo”.

Possibile una collaborazione tra Schlein e Bonaccini? “Non si deve fare per forza, ma per me è meglio. Quello che è necessario che ci sia è una compatibilità delle proposte, il partito omogeneo è pericolosissimo, ma nella dialettica è necessario ci sia collaborazione anche nella diversità delle proposte” ha concluso.
Esultano i renziani: “Prodi ha scolorito la foto fiorentina di Schlein con Conte e Landini”
“Con poche parole Romano Prodi ha scolorito la foto fiorentina di Schlein con Conte e Landini. Bene le alleanze, è il suo suggerimento alla leader Pd, ma prima di tutto occorrono i programmi senza i quali ogni alleanza sarà di breve durata. A Prodi abbiamo e ho personalmente rimproverato molte cose quando era un protagonista della politica, ma di sicuro non ho mai dubitato della sua intelligenza politica”. Lo afferma Osvaldo Napoli della segreteria nazionale di Azione.
“La radicalità di alcune scelte suggerite a Schlein, come il salario minimo garantito o la riduzione della precarietà dei lavori, è un tratto che accomuna tutti i riformisti. Azione ha già dato la sua disponibilità per affrontare insieme battaglie come la sanità pubblica e il salario minimo garantito. È sufficiente questo perché il Pd torni a essere architrave di nuove alleanze? Direi proprio no. La guerra e la pace, il sostegno all’Ucraina e un ritrovato spirito europeista, insieme a politiche di bilancio che superino l’austerità e insieme mettano sotto controllo il debito, sono capisaldi irrinunciabili, insieme alla giustizia sociale che sola può venire da una forte crescita del Pil: il riformismo non è solo una buona teoria ma per essere efficace deve trasformarsi in solida pratica di governo. La sfida per Elly Schlein è tutta qui: e su questo terreno non ci sono mediazioni possibili con chi, come Azione – conclude Napoli – ha già imboccato questa strada”.