Professor Orsini, ma davvero prende quei soldi per andare in tv?

Non sapevo che per partecipare ai talkshow in Rai si venisse pagati e mi ha colpito la notizia del contratto con il professor Alessandro Orsini.
Costui, a quanto pare, per le sue opinioni personali sulla guerra tra Russia e Ucraina, percepisce duemila euro ogni volta che mette piede nelle trasmissione CartaBianca della Berlinguer, su RaiTre. Il contratto pare che sia per sei trasmissioni almeno, dodicimila cocuzze nostre.

Duemila euro al professor Orsini
Da applausi. Tranne che per un dettaglio. Sarebbe utile sapere se questa è la regola della Rai, se vale per alcuni e non per tutti.
Ad esempio: si pagano le opinioni favorevoli a Vladimir Putin e non quelle contrarie? Come sono selezionati gli ospiti da pagare? E’ competente un professore della Luiss e non un giornalista? E i diplomatici hanno un compenso?
Il problema non è il professor Orsini o solo il professor Orsini. La questione è legata alla discrezionalità di alcune trasmissioni del servizio pubblico. Perché se si danno compensi, trasparenza vuole che lo si ammetta senza tentare di trincerarsi dietro segretezza, privacy e fesserie del genere.
Esiste una regola per tutti?
Poi, c’è il merito. Perché c’è da chiedersi quanto si è speso anche al tempo della durissima polemica su vax e novax, se le dichiarazioni dei virologi – e quali – hanno pesato o meno sul canone versato dai contribuenti italiani.
La Rai ha il dovere della trasparenza. Si è teorizzato anche che i novax non dovessero neppure partecipare ai confronti televisivi. Vale anche per i noKiev? Mentre chi sta dalla parte di Putin merita addirittura un premio?
Che cosa succede se al professor Orsini non si danno quelle duemila euro a puntata? Non ci viene? E c’è solo lui in tutta Italia da dover far parlare a favore della posizione di Mosca? Ma è normale tutto questo?
Un po’ di sobrietà ci vorrebbe anche nelle trasmissioni televisive. Non crediamo che sia chiedere troppo.