Profughi ucraini, a Roma attesi oltre 2 mila minori. E il sistema scolastico rischia il collasso

In Italia, secondo i dati forniti il 16 marzo dal ministero dell’Interno, sono arrivati già oltre 44.000 profughi dall’Ucraina, dei quali quasi 18.000 minori. Al 14 marzo nella capitale la Prefettura registrava circa 2.400 persone, ovviamente a maggioranza di donne e bambini. Roma si appresta a dover inserire in corso d’anno nel sistema scolastico migliaia di immigrati. Peccato però che fino a ieri non fosse assolutamente in grado. Per carenza cronica di spazi e di insegnanti. Ma adesso per forza di cose, la situazione dovrà cambiare. Anche perché nel nostro Paese andare a scuola fino ai 14 anni è un obbligo.

A Roma 60 minori respinti in 4 mesi. E ancora non c’era il dramma dell’Ucraina

Quindi, al netto delle iniziative politiche (la memoria di giunta capitolina che agevola le iscrizioni ai nidi, il finanziamento da un milione di euro annunciato dal Ministro dell’Istruzione Bianchi), la domanda che viene spontanea è una. Come farà il sistema scolastico romano ad accogliere l’ondata di minori ucraini, quando fino a poco tempo fa non era in grado di inserire gli africani, i bengalesi, i pakistani? “Da settembre 2021 a gennaio 2022 abbiamo aiutato 60 minori a inserirsi nelle scuole dopo il primo rifiuto – fa sapere Antonella Priori, portavoce della Rete delle scuole Migranti -. Ed è così ogni anno. Per quasi tutti sono state contattate almeno tre scuole diverse per trovarne una disponibile. Le segreterie chiedono documenti che queste famiglie non possono già avere: permessi di soggiorno, codici fiscali, tessere sanitarie, addirittura le bollette o i conti correnti. Per legge neanche potrebbero farlo”.

Il primo giorno di scuola di Valeria, bambina ucraina in fuga dalla guerra

Le criticità soprattutto a Roma Est

Quando va male chi arriva in Questura per l’identificazione non viene correttamente informato. “Molti non sanno che in Italia la scuola è obbligatoria” specifica la portavoce di Scuole Migranti. Circa la metà dei casi di chi viene respinto in prima istanza, come è possibile verificare nel report pubblicato di recente dall’associazione, riguarda la fascia d’età tra i 6 e gli 11 anni, corrispondente alla scuola primaria. Con un picco nelle età di 8 e 9 anni. Un altro picco si nota in corrispondenza dei 5 e 14 anni. I quartieri più problematici si trovano nei municipi III, V, VI e VII.  “Quasi tutta Roma Est – commenta Antonella – dove c’è una densità di popolazione migrante importante”.

E adesso con i profughi provenienti dall’Ucraina, la situazione non può che peggiorare. Salvo interventi delle istituzioni, che ormai non sono più rinviabili.