Pronto soccorso al collasso. L’ordine dei Medici, noi lasciati soli

Pronto soccorso al collasso. Con file di ore, per trovare una barella o una lettiga. E pazienti costretti ad aspettare dentro alle autoambulanze. Scene che purtroppo negli ultimi mesi, si sono viste spesso. Nei piazzali davanti ai maggiori ospedali della Capitale. Tante le cause, a cominciare dal’impennata della variante Omicron del covid del mese di giugno. Ma ad incidere sull’efficienza del servizio, resta la cronica carenza di medici e personale sanitario. A denunciarlo è il Simeu Lazio, ma anche l’Ordine dei medici e degli Odontoiatri di Roma e provincia.  Che si è fatto sentire,  per bocca del presodente Antonio Magi. Chiedendo a governo e regione risposte immediate. In linea con le promesse nel periodo della pandemia, quando giustamente medici e infermieri erano definiti eroi. Peccato però,che i problemi siamo rimasti tali e quali. E che gli eroi siano stati dimenticati e abbandonati.

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Il presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, facciamo sacrifici immensi. Ma manca il personale nei pronto soccorso

Antonio Magi, presidente dei camici bianchi capitolini, lo ha sottolineato a chiare lettere. “Nonostante questa situazione drammatica, come ordine dobbiamo doverosamente mettere in evidenza l’abnegazione degli operatori di pronto soccorso del Lazio. Che stanno assolvendo al proprio lavoro in una condizione veramente non più sostenibile e che non può più perdurare per la loro sicurezza e per quella dei pazienti”.

”Chiediamo ancora una volta- dichiara Magi- l’intervento delle istituzioni competenti. E che trovino il coraggio una volta per tutte di risolvere strutturalmente la carenza di personale dell’emergenza-urgenza e non solo, potenziando il territorio, aumentando i posti letto disponibili, abbandonando per sempre una politica di precarietà. Con contratti anomali ed esternalizzazioni che non risolvono il problema ma ne amplificano inevitabilmente gli effetti negativi”.