Prosegue l’attacco terrorista a Israele. “Preoccupati per una possibile ritorsione sull’Italia”

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“Man mano che passano le ore, l’orrore diventa sempre più evidente: sono oltre 600 le persone assassinate, oltre duemila i feriti, numeri terrificanti e probabilmente destinati a salire”. Così all’Adnkronos Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, commentando gli attacchi condotti da Hamas contro Israele. “Il dolore è immenso qui, nelle comunità, chiunque di noi ha amici o familiari che sono in Israele, c’è un legame viscerale e millenario con la nostra terra e fa un male terribile, a maggior ragione ora che stanno uscendo i nomi delle vittime e dei prigionieri, uomini e donne che sono stati usati come scudi, trofei umani. E’ orribile”.

Hamas vuole colpire gli ebrei in tutto il mondo

Tra i timori, spiega ancora Di Segni, c’è anche quello di possibili ritorsioni. “Temiamo ritorsioni qui in Italia, in tutte le comunità ebraiche, l’annunccio ufficiale di Hamas è stato quello di fare una guerra di morte a Israele e proseguire anche all’estero, tutti gli ebrei sono potenziali obiettivi. Inoltre, non posso nascondere la preoccupazione sul fatto che la legittimazione di Israele alla difesa non venga compresa e condivisa. Israele ha tutto il diritto di difendersi e garantire una vita di serenità ai propri cittadini. Questo è un obiettivo che deve essere assolutamente appoggiato da chiunque in Italia e, ovviamente, in qualsiasi altra parte del mondo e su qualsiasi tavolo si prendano risoluzioni”.

I terroristi islamici minacciano l’Italia e l’Europa

“Il male per Israele è il male per l’Italia e per l’Europa – conclude di Segni -. Ci sono diversi Paesi che si rifiutano di adottare una risoluzione a favore di Israele condannando quello che succede, non è il caso dell’Italia ma lo è di altri Stati. E’ evidente che non è chiaro a tutti con chi si ha a che fare: siamo in una situazione di guerra e dobbiamo difenderci”. Intanto bombardamenti ancora in corso nella Striscia di Gaza secondo le ultime notizie. A farlo sapere sono le Forze della difesa israeliana che affermano di aver colpito nella notte oltre 500 obiettivi e spiegano che ”obiettivo è quello di distruggere le capacità del gruppo terroristico di Hamas”.

Raid aerei isreliani  nella Striscia di Gaza

”Nelle ultime 20 ore le Forze della difesa israeliana hanno condotto quattro raid aerei nella Striscia di Gaza, colpiti 800 obiettivi”, ha detto il contrammiraglio Daniel Hagari, portavoce dell’Idf. ”Tra i 50 e i 60 aerei da combattimento hanno partecipato all’attacco”, ha spiegato. A 48 ore dall’attacco lanciato da Hamas, in sei insediamenti del sud di Israele al confine con la Striscia di Gaza sono ancora in corso combattimenti: aA Be’eri, Kfar Aza, Nirim e Alumim, ha precisato Hagari. Alcuni terroristi impegnati negli scontri si trovavano in Israele dopo l’attacco preliminare di sabato, mentre altri hanno attraversato il confine negli ultimi due giorni.

Mille i terroristi entrati in Israele

Sono tra gli 800 e i mille i terroristi entrati sabato nel sud di Israele attraverso 80 varchi nella barriera di confine con la Striscia di Gaza. Sono stime dell’Idf, le forze della sicurezza israeliana. L’operazione contro Hamas ”richiede più tempo del previsto”, ha dichiarato Hagari. “Ci vuole più tempo di quanto ci aspettassimo per riportare le cose in una posizione difensiva e di sicurezza”, ha affermato.