Prostituzione, è boom post covid. E le escort chiedono il bonus di 600 euro

Boom di squillo nella fase 2 in Italia e nel Lazio dove i clienti in astinenza forzata richiedono rapporti non protetti e completi. Mentre in Germania i bordelli legalizzati hanno riaperto i battenti ma la pratica del sesso rimane vietata fino al 1* settembre. In Italia invece le escort fanno già affaroni d’oro con la fase 2. Ma con prudenza. Perché loro sanno meglio dei clienti impazienti che il “Coviddi” non è per niente sparito dalla circolazione. Ed essendo una categoria particolarmente attenta alle malattie operano con attenzione. Spesso respingendo le richieste dei clienti che se ne infischiano dell’infezione  da Coronavirus.

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Anche le escort hanno chiesto il bonus dei 600 euro. Ne hanno diritto più dei politici

Il settore è tra quelli che hanno più risentito del lockdown e del distanziamento sociale. Tanto che una parte delle ragazze non riuscendo ad arrivare a fine mese ha usufruito del bonus INPS da 600 euro. Questo è quanto riporta il sondaggio anonimo sul sesso a pagamento condotto da Escort Advisor. Il sito di recensioni di escort più visitato in Europa. Che in Italia conta più di 2 milioni di utenti mensili, al netto di censure perbeniste e ipocrisia. Con la fase 2 però la domanda ha iniziato a superare nettamente l’offerta. Infatti adesso i clienti chiedono e le squillo aspettano. Come Camilla, escort della Capitale, che per ora si limita alle video chat. Per i clienti affezionati. Una incredibile contro tendenza scattata per la paura di venire contagiate dal Covid-19. Che però il 44% degli uomini intervistati non percepisce. Tanto che le visite giornaliere al sito Escort Advisor sono aumentare del 27% dopo il lockdown.

Gli uomini chiedono rapporti completi e non protetti con le escort. Ma le ragazze sono più prudenti e non si fidano 

Annalisa, un’altra escort sempre attiva a Roma, ha dichiarato a Leggo.it che i clienti sprezzanti del pericolo richiedono rapporti completi non protetti e baci in bocca. Lei naturalmente non ha nessuna intenzione di accontentarli. Gli uomini so o impazziti, dice. E pensare che si tratta di adulti e non di ragazzini come il ventenne romano che sull’isola di Pag gira senza mascherina per i locali affollati. Dicendo, “tanto il covid se me lo prendo a vent’anni non m’ammazza”. La soluzione al problema rientra nell’eterno dibattito sulla riapertura o meno delle ‘case chiuse’ dove ricevere sesso in sicurezza. Ma un’idea l’hanno avuta anche gli amministratori del Comune marchigiano di Falconara Marittima.

A Falconara multe per ragazze e clienti. Ma per Don Aldo autore del libro Donne Crocifisse vittime e carnefici non stanno sullo stesso piano 

Per contrastare la prostituzione su strada in ottemperanza delle regole anti coronavirus, il comune di Falconara Marittima ha emanato un’ordinanza. Che punisce prima le prostitute e poi i clienti. Ma come spiega don Aldo Bonaiuto, discepolo di don Benzi e autore del pluripremiato libro “Donne Crocefisse” , mettere sullo stesso piano vittima e persecutore è sbagliato. I Comuni che scelgono di porre sullo stesso piano vittime e carnefici sbagliano e commettono un errore grossolano e macroscopico, sostiene Don Aldo. Perchè costringeranno le ragazze a nascondersi per evitare i controlli di polizia. E mentre il Governo si preoccupa dei turisti che rientrano dai cosiddetti paesi a rischio chi controlla le strade e le case della prostituzione?

Covid-19 a parte la prostituzione è una piaga sociale che tutti tolleriamo. Perché c’è sempre stata. E anche in un momento di disgrazia mondiale come quello che viviamo oggi a causa della pandemia da coronavirus è chiaro che a pagare il dazio più alto nel mercato del sesso, sono le donne. Che comunque là si pensi sulla legalizzazione o meno delle case chiuse e del meretricio, devono essere monitorate e protette. Per la loro salute, e per l’incolumità di tutti.

https://www.leggo.it/italia/cronache/fase_2_escort_ultime_notizie-5221080.html