Protesta a Montecitorio, Sgarbi: “Io violenza in piazza non ne ho vista”…
Si è conclusa nel tardo pomeriggio la manifestazione organizzata in piazza Montecitorio per dire no alle chiusure decretate dal governo. Tra le associazioni che hanno aderito alla protesta e che erano presenti in piazza Mio Italia, Movimento Io Apro, la Rete delle Partite Iva, Apit Italia, Pin, Associazione Fieristi Italiana e Lo Sport è Salute. A manifestare anche alcuni movimenti politici, come Italexit e CasaPound. ”Sono stato l’unico politico invitato, anche perché sono il più fermamente contrario alle misure prese dal Governo. Sono proteste ancora moderate, non ho visto alcuna forma di violenza, hanno solo cercato di passare la soglia della piazza, d’altronde non si capisce perché quello spazio debba essere off limits per i manifestanti”.
Sgarbi: perché ci sono spazi off limits nella piazza?
Lo ha detto all’Adnkronos il critico d’arte e parlamentare Vittorio Sgarbi che ha partecipato alla protesta davanti Montecitorio di ristoratori ed esercenti contro le chiusure del Governo. ”Le chiusure non hanno ridotto i morti. Vedere a Pasqua, in una bella giornata di sole, la gente con la mascherina all’aperto è la dimostrazione di uno stato criminale, di un Governo che coltiva la malattia”, conclude Sgarbi. Intanto il deputato Emanuele Fiano del Pd ha incontrato, insieme ad alcuni colleghi del gruppo dem alla Camera, una delegazione dei manifestanti tra quelli – specificano fonti parlamentari – che non si sono resi responsabili degli atti violenti oggi a piazza Montecitorio.
Anche FdI ha incontrato una delegazione di manifestanti
Fdi incontra una delegazione dei manifestanti – non quelli coinvolti nei disordini, si specifica- con il capogruppo a Montecitorio, Francesco Lollobrigida, il capogruppo in commissione Bilancio, Paolo Trancassini, e quello in Attività produttive, Riccardo Zucconi. Sono sette le persone bloccate e identificate per i tafferugli davanti a Montecitorio, dove era in corso la manifestazione di ristoratori, esercenti e proprietari di palestre che chiedevano la riapertura delle attività. La loro posizione è al vaglio della polizia.
Parla il Jake Angeli della protesta
“Mi sono vestito così perché Jake Angeli ha fatto il giro del mondo, tutti lo hanno visto. Se questo è l’unico modo per farmi sentire, lo faccio”. Lo ha detto all’Adnkronos Ermes Ferrari, ristoratore modenese in trasferta a Roma, che oggi ha protestato davanti Montecitorio vestito come Jake Angeli, l’attivista di Capitol Hill. “La mia attività – ha aggiunto – già l’ho riaperta dal 15 gennaio. Sono venuto a portare la testimonianza che si può rimanere aperti. Per fare capire quello che tutti noi stiamo passando”. “Hanno chiuso noi ristoranti, le palestre, i cinema ma i contagi sono sempre gli stessi”, ha concluso.
Mio Italia condanna la violenza
“Mio Italia condanna fermamente – come ha sempre fatto – gesti estremi che possono portare a disordini sociali”. A dichiararlo Paolo Bianchini, presidente di Mio Italia, Movimento Imprese Ospitalità, in merito agli scontri davanti la Camera dei Deputati tra alcuni ristoratori e la polizia. “È evidente, però, -aggiunge Bianchini- che la politica non può girare il capo fingendo di non vedere, che oggi, in piazza Montecitorio, ci sono centinaia di persone disperate, di tutta Italia: imprenditori che hanno perso tutto a causa delle chiusure. E ora non hanno più nulla da perdere. Non si doveva arrivare a questo punto”.
La polizia: la protesta è più che comprensibile
“E’ assolutamente grave e inammissibile che la disperazione di ristoratori vessati dalle chiusure imposte dalle normative anticovid, sfoci in violenza nei confronti di chi è chiamato a garantire e a tutelare il diritto a manifestare. Il cerino non può essere lasciato nelle mani della polizia. Il Governo si assuma le sue responsabilità”. Lo dichiara Fabio Conestà, Segretario Generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia (Mosap), relativamente al ferimento di un poliziotto. “Queste situazioni di disordine erano prevedibili, ma non può essere la polizia a farne le spese e a lasciarci la pelle. Siamo lavoratori anche noi e abbiamo il diritto di tornare dalle nostre famiglie. Auspichiamo in una presa di coscienza e in un intervento da parte degli organi preposti. Noi dobbiamo essere vicini alla gente e non – conclude – combattuti come nemici”.
I sindacati degli agenti: quanto successo era prevedibile
“Rivolgiamo la nostra solidarietà e gli auguri di pronta guarigione ai colleghi feriti durante le proteste davanti a Montecitorio. Quanto accaduto non deve certamente meravigliare, né si può pensare che i problemi siano finiti qua. Piuttosto, di fronte al protrarsi di uno stato di cose che schiaccia la cittadinanza sotto al peso di sacrifici insostenibili, è inevitabile che riprenda la sequela di proteste e manifestazioni di ogni genere da parte di tutte le più disparate categorie sociali ormai allo stremo”. Così Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, commentando la notizia del ferimento di due agenti. E’ indispensabile censurare senza se e senza ma ogni tipo di violenza. Perché lunghi dall’affermare le legittime istanze di chi scende in piazza, fa passare in secondo piano, oltre che dalla parte del torto, chiunque abbia qualcosa da dire.
La disperazione della gente non va sottovalutata
Ma con altrettanta onestà intellettuale non possiamo che rilevare come questa esasperazione generalizzata sia comprensibile e ormai incontenibile. E ciò significa che bisogna dare ai cittadini risposte diverse. Al momento, come sempre, solo le forze dell’ordine si ritrovano a raccogliere e fronteggiare gli sfoghi di un livello di disperazione che non può e non deve essere sottovalutato. Pensare di gestire questa situazione ormai non più emergenziale, dato che va avanti da oltre un anno. Da una prospettiva scollata dalla realtà di chi invece non riesce più a tenere in piedi la propria esistenza costruita magari dopo una vita di lavoro, significa sottovalutare pericoli seri e reali per la sicurezza interna del Paese”.