Qatargate, Stefania Craxi: “Io sono garantista, ma questi ci facevano la morale…”

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“Vedremo come si concluderanno le indagini” sui casi presunti di corruzione in Ue. “Io sono sempre dalla parte del garantismo, ma pensare che questi ci facevamo la morale a noi socialisti… . Quindi cito Nenni che diceva che ‘se giochi a fare il puro, prima o poi incontri uno più puro di te che ti epura’, cosa che mia nonna esprimeva con ‘anche il più pulito dei moralisti c’ha la rogna’”. Lo dice all’AdnKronos Stefania Craxi, presidente di Forza Italia della Commissione Esteri e Difesa del Senato, dopo i titoli dei giornali che in questi giorni accostatano il nome di Antonio Panzeri, ex europarlamentare del Pd, transitato con Art.1, finito al centro dell’inchiesta per corruzione a Bruxelles, alla famiglia dei ‘socialisti’.

Tajani: certo non è un bell’esempio…

Preoccupato Antonio Tajani. “Sono un garantista, con tutte le forze politiche che vengono coinvolte in vicende anche scabrose, come questa. Purtroppo trovare a casa del vicepresidente del Parlamento Europeo soldi in contanti non è un bell’esempio”. Lo dice il ministro degli Esteri a margine del Consiglio Ue a Bruxelles. “Ma difendo le istituzioni – continua Tajani -. Non dobbiamo confondere tre, quattro, cinque, dieci tra parlamentari e assistenti coinvolti in episodi di corruzione con l’istituzione. Perché l’istituzione non è corrotta. In tanti anni ho visto anche episodi negativi: ci possono essere delle mele marce, ma stanno ovunque. E’ una condotta esecrabile e da condannare, ma non dobbiamo per questo favorire chi vuole colpire le istituzioni comunitarie. Ricordiamo che il Parlamento è l’unica istituzione democratica dell’Ue”.

L’eurodeputato fiammingo: sono quelli che davano sempre lezioni all’Ungheria

Parla anche uno che i socialisti belgi li conosce bene. In Belgio “corruzione è un soprannome dei socialisti”, quindi “non sono affatto sorpreso” che gli eurodeputati belgi Maria Arena e Marc Tarabella siano rimasti la prima sfiorata e il secondo coinvolto nelle indagini condotte dalla magistratura belga per sospetta corruzione ad opera del Qatar. Lo dice all’Adnkronos l’eurodeputato del Vlaams Belang, partito della destra fiamminga di orientamento nazionalista e separatista, Tom Vandendriessche, del gruppo Identità e Democrazia. “Non so – afferma – se si tratti in particolar modo di persone provenienti dall’Italia, ma so che si tratta di socialisti del gruppo S&D. Ed è lo stesso gruppo che dà sempre lezioni all’Ungheria per sospetta corruzione, quando tutti sanno che corruzione è un soprannome dei socialisti”.

Congelati i beni di Eva Kaili e dei suoi familiari

L’autorità anti riciclaggio di Atene ha congelato i beni dell’eurodeputata greca Eva Kaili, vicepresidente del Parlamento Europeo, dopo l’arresto a Bruxelles nell’ambito del cosiddetto Qatargate. Lo riferisce l’agenzia stampa greca Ana-Mpa, precisando che il provvedimento si estende anche ai beni del compagno e dei parenti stretti. Intanto l’autorità greca antiriciclaggio ha individuato una società immobiliare aperta un mese fa ad Atene dai Kaili e dal suo compagno Francesco Giorgi. Le attività della società sono state congelate e vengono ora indagate. Le autorità belghe hanno convalidato ieri l’arresto di Kaili, Giorgi e altre due persone nell’ambito dell’inchiesta del Qatargate, ipotizzando i reati di associazione a delinquere, corruzione e riciclaggio di denaro.