Quando Mussolini diede il Forlanini ai malati (video)

Forlanini

Per l’ospedale Carlo Forlanini di Roma parla la sua storia. Si dice che la storia è maestra di vita e che ci insegna. Per apprendere dai nostri errori e non sbagliare più. O almeno per farlo di meno. E allora forse la Regione Lazio e il presidente Zingaretti dovrebbero rivedere la decisione presa nel 2015. Quando si scelse di chiudere definitivamente la struttura. Dopo anni in cui era stata lasciata all’incuria e al degrado. Tanto di malati di tubercolosi non ce n’erano più. Ma la storia ritorna beffarda, e oggi abbiamo un’emergenza ancor più terribile e pericolosa. Il coronavirus. E una drammatica carenza di posti letto, specie per la terapia intensiva. Lo storico sanatorio inaugurato nel 1934 direttamente dal capo del governo dell’epoca Benito Mussolini sarebbe di nuovo straordinariamente utile. Magari non tutto il nosocomio che è immenso. Ma come ci ha recentemente ricordato un luminare come il professor Massimo Martelli anche una piccola parte. Da attrezzare e riaprire subito, in un paio di settimane al massimo. Gli esperti dicono che si potrebbe fare.

Ottant’anni di storia al servizio dei polmoni e oggi per combattere il coronavirus

L’Ospedale Carlo Forlanini è stato per oltre ottant’anni polo di eccellenza mondiale nella lotta alla tubercolosi. Oggi potrebbe tornare a curare i polmoni malati dei pazienti contagiati dal coronavirus. La prima pietra del nosocomio fu messa nel 1930, e si volle intitolare il sanatorio a Carlo Forlanini, medico e scienziato di Pavia seguace del professor Koch. Lo studioso che nel 1905 scopri’ ed isolo’ il bacillo della tubercolosi. Il regime fascista che all’epoca governava l’Italia investi moltissimo sul nuovo ospedale, sia in termini di immagine che sul piano economico. La confederazione fascista degli industriali presieduta da Bottai aveva contribuito con ben tre milioni di lire alla realizzazione dell’opera. L’ospedale venne voluto da Eugenio Morelli, insieme ad una rete di sanatori pensata per tutta l’Italia. Quando la tubercolosi ancora era incurabile e si temeva come il tumore. Quante analogie con l’Italia di oggi!


La storia. Dal 1934 al 2015 il Forlanini eccellenza per le malattie ai polmoni

La storia ci dice che il nuovo sanatorio venne inaugurato in pompa magna da Mussolini in persona nel 1934, e l’evento fu dato in diretta radiofonica nazionale. Si trattava del secondo polo più importante del mondo per la lotta alla tubercolosi, superato solo dalla Sorbonne. Ma va detto che fino agli anni 50 quando vennero scoperti penicillina e sulfamidici le cure erano relativamente empiriche. Riposo, alimentazione sana e poco altro. Oltre al rigoroso isolamento per i contagiati (ci ricorda qualcosa?) Poi le scoperte scientifiche del dopoguerra. E nel 1960 il metodo di chemio profilassi anti tubercolare scoperto dal professor Zorini proprio al Forlanini fa il giro del mondo. In pochi anni una delle malattie più terribili dei secoli scorsi era sconfitta.

I danni della cattiva politica ma ora il Forlanini  può riaprire

Dagli anni 70 e fino agli novanta per il Forlanini sono cominciati i guai. Danni causati da una cattiva politica che ha via via smantellato questa eccellenza tutta italiana. Degradato a semplice ospedale regionale, accorpato nella USL Rm 16 e poi nella ASL Rm 10, infine annesso al Polo ospedaliero che fa capo al San Camillo, il vecchio sanatorio ha perso via via funzioni e ruolo, fino a versare in un intollerabile degrado. Intanto l’adiacente Spallanzani era diventato Istituto di ricerca, e per il Forlanini il destino era segnato. È stato il presidente della Regione Lazio in carica Nicola Zingaretti a firmare per la chiusura del nosocomio nel 2015. Da allora più niente, come un mausoleo abbandonato. Che oggi improvvisamente potrebbe riaprire i battenti, per salvare altre vite umane. Migliaia di cittadini lo chiedono, la politica ci pensi decida e non perda più tempo.

 

 

Comments are closed.

Commenti

  • leone caetani scrive:

    Un grande ospedale. Un’opera d’arte… . Chi ne ha voluto la chiusura e perché ?

    • Sergio Marchi scrive:

      Il presidente della Regione Lazio Zingaretti nel 2015. Si reputava non più utile per l’assenza di malati affetti da tubercolosi. Ma oggi la situazione è evidentemente molto cambiata