Quattro tonnellate di cibo Made in Italy già in viaggio verso l’Ucraina da Roma

Quattro tonnellate di cibo Made in Italy raccolte dagli agricoltori italiani sono già in viaggio per l’Ucraina per sostenere la popolazione sotto l’assedio dell’esercito russo. Ad annunciarlo è la Coldiretti in occasione del via alla campagna di solidarietà “spesa sospesa” per l’Ucraina in tutti i mercati di Campagna Amica delle regioni italiane, a partire da quello in via San Teodoro 74 al Circo Massimo a Roma. La formula è sul modello dell’usanza campana del “caffè sospeso”, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo. Coldiretti e Campagna Amica hanno già consegnato a don Marco, responsabile della Chiesa Ucraina della Basilica di Santa Sofia a Roma, scatoloni per le famiglie ucraine con prodotti di eccellenza del Made in Italy.
La Coldiretti ha mandato in Ucraina numerosi aiuti
Tra cui olio extra vergine d’oliva, pasta, passata di pomodoro, legumi, prodotti da forno, farina, zucchero, formaggi e salumi, carne in scatola. I volontari ucraini insieme ai giovani e alle donne di Coldiretti hanno caricato i pacchi della solidarietà su un camion diretto in Ucraina. Dalla popolazione ucraina – spiega la Coldiretti – vengono infatti richiesti soprattutto cibi a lunga conservazione, meglio se di facile consumo. Anche perché in alcune zone manca l’energia elettrica e ci sono problemi di problemi per cucinare e conservare i prodotti. Un segno tangibile della solidarietà degli agricoltori italiani verso la popolazione civile del Paese invaso dall’esercito di Putin dove il cibo ha già iniziato a scarseggiare.

Gli ucraini a Roma ringraziano gli italiani
“Vogliamo ringraziare gli italiani. Non ci aspettavamo un movimento cosi forte. Anche ieri sotto la pioggia, le persone stavano in fila con oggetti, cibo, parole di conforto. Chi mi conosce mi ferma anche per strada. Un flusso di solidarietà continuo, che non diminuisce, così forte che tocca il cuore”. Sono le parole commosse di Mykhaylo Duminskyy, che gestisce gli aiuti della Basilica Minore di Santa Sofia a Roma. In questi giorni è impegnato nella realizzazione del sito della Basilica sito Santa SofiaToday, per rispondere alle centinaia di domande degli italiani che “ci chiamano e non hanno dimestichezza con Facebook. Siamo in pochi a gestire tutto e non abbiamo neanche più spazio”.
I locali di Santa Sofia sommersi dalle donazioni
I locali della basilica sono infatti sommersi dalle donazioni, che giacciono in enorme quantità anche all’esterno. Tanto che “ieri la Protezione civile ci ha consegnato tendoni per proteggerle dalla pioggia” e vengono smistate in pacchi nel seminterrato. “Abbiamo dovuto chiedere di non portare più vestiti, ma soltanto generi alimentari e medicinali. Ce lo chiede il personale sanitario degli ospedali con cui siamo in contatto quasi quotidianamente. Ogni giorno partono 4-5 camion carichi di roba per l’Ucraina. Prima si fermavano a Leopoli o a Ternopil, adesso arrivano fino a Kiev”. Senza vestiti? “Quelli occorreranno qui in Italia. Gli sfollati arrivano con uno zainetto in spalla. Non hanno niente”.