Quelle ombre rosse che riemergono solo adesso: qualcosa non torna

luigi calabresi brigatisti (2)

Cominciano a delinearsi i contorni di quella che i giornaloni e persino la Rai hanno definito una “vendetta” dello Stato. E’ tutto fumo e niente, ma proprio niente, arrosto. Gli ex brigatisti sfuggiti si costituiscono spontaneamente, vengono subito rimessi in libertà, per le estradizioni passeranno moltissimi mesi se non anni. “Sarà una cosa lunga”, dicono gli addetti ai lavori, francesi e italiani. E già l’Italia si divide in due, anche in questo: i “vendettisti” e i “benaltristi”: “Andate a cercare Saccucci, andate a cercare i mafiosi”, dicono alcuni.  “E’ passato troppo tempo”, dicono altri tra cui Sofri, condannato in via definitiva per il commissario Luigi Calabresi.

Ma i parenti delle vittime non dimenticano

Le uniche note di conforto sono venute dai parenti delle vittime, che plaudono alla decisione di Macron, il quale poi è stato criticato anche in patria. In malafede si proclama che la dottrina Mitterrand – avallata anche da Bettino Craxi, non dimentichiamolo – è stata tradita: in evidente malafede, perché diceva chiaro e tondo che i reati di sangue erano esclusi. Eppure in tutti questi anni abbiamo visto assassini sanguinari rifugiarsi impuniti nel paradiso francese, con le autorità che rifiutavano – illegalmente – qualsiasi estradizione. Però i commandos francesi venivano nei porti italiani a far saltare con le bombe le navi e le basi dei terroristi corsi, e noi lo abbiamo sempre tollerato.

Sofri non arriva a comprendere gli arresti

Insomma, più che il “che ve ne fate ora dei terroristi arrestati” di Sofri, la domanda da farsi “è perché solo adesso?”, come chiede il vice presidente della Camera Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia, al quale qualcosa non torna. E neanche ci convince la dichiarazione di Mario Calabresi, il figlio del commissario assassinato, secondo cui “vederli in galera non è un risarcimento”. Oh bella: e qual’è il risarcimento, allora? Certo, qualcosa non torna: perché adesso, dopo 40 anni dai fatti, e perché in questo momento. La storiella che la Francia ha provato sulla sua pelle il terrorismo non ci convince. E poi, dopo aver visto fuggire e non pagare i feroci assassini della strage di Primavalle, non ci stupiamo più di niente.

Non pagherà nessuno, come sempre in questo Paese

Finirà tutto in canzonella, come dicono a Roma: gli ex terroristi condannati per omicidi vari non solo non pagheranno nulla per ciò che hanno fatto, ma non torneranno neanche mai più in Italia, come qualcuno di loro ha già detto. E qualora tornassero in Italia, saranno presto rimessi libertà, perché vecchi e malati, e poi perché non ci si può accanire dopo tanti anni. Ma loro gli omicidi li hanno commessi, così come li hanno commessi quelli che fanno la bella vita in Nicaragua o altrove. Ma i nostri servizi segreti finora sono andati ad acchiappare solo gli estremisti di destra all’estero, e qualcuno lo hanno pure giustiziato, riportandolo morente su un aereo Alitalia. La bella figura insomma l’hanno fatta, ma la giustizia no.