Raffaello batte il coronavirus alle Scuderie del Quirinale (video)

Quadro di Raffaello

Il coronavirus si arrende a Raffaello e alla bellezza senza tempo dell’arte. Potrebbe essere questo il modo migliore per descrivere quanto sta accadendo in questi giorni alle Scuderie del Quirinale, dove è in corso la mostra per i 500 anni dalla morte del genio urbinate. Il grande Raffaello deve la sua piena maturità proprio al periodo romano, e la mostra alle Scuderie che si tiene dal 5 marzo al 2 giugno di quest’anno rappresenta il modo migliore per ricordarlo. Oltre 200 le opere dell’artista esposte, di cui una quarantina arrivano direttamente dagli Uffizi in Vaticano. Ma all’allestimento dell’evento hanno contribuito i più grandi musei e gallerie internazionali. Sono arrivate tele dal Louvre, dalla National Gallery, dal Prado e dal British Museum. Insomma per i visitatori c’è la possibilità di stropicciarsi gli occhi. Coronavirus permettendo.

Il coronavirus si arrende all’arte. Migliaia in fila alle Scuderie del Quirinale

Il coronavirus si arrende a Raffaello. Successo di critica e di pubblico per i primi due giorni della mostra dedicata al grande pittore urbinate alle Scuderie del Quirinale. Tutti in fila ordinati e un po’ più distanti del solito. Ma decisi a non perdersi la prenotazione e l’occasione di vedere dal vivo tanti capolavori unici. Dall’Autoritratto con amico alla Madonna della Rosa, dalla Velata all’Estasi di Santa Cecilia veramente i capolavori di Raffaello ci sono quasi tutti.

Mi chiamo Raffaello e non potevo rinunciare

Tra i turisti e gli appassionati d’arte in fila per entrare alla mostra regna un misto di prudenza e ironia. Magari per provare ad esorcizzare il mostro virale che sta gettando nel panico il pianeta. Mi chiamo Raffaello e compio gli anni oggi, non potevo rinunciare ad essere qui per nessun motivo. Questo uno dei commenti più simpatici, da parte di un visitatore che aggiunge: ci vuole prudenza ma la vita deve comunque continuare. E una signora in fila gli fa subito eco. Spero di riuscire ad entrare oggi, se no ho già provveduto a prenotare anche a maggio. Io a questa mostra non rinuncio. Tutti ordinati in fila dunque, con gli addetti all’accoglienza che pregano i visitatori di stare solo un po’ più distanti in coda. Ma la gente stavolta ubbidisce volentieri. Essere qui è un omaggio all’arte e uno schiaffo al coronavirus. Almeno per questa volta, ci sentiamo tutti un po’ più coraggiosi e un po’ più liberi. Miracoli della Grande Bellezza. Non lo dite a Zingaretti e all’assessore alla sanità della regione D’Amato.