La sindaca Raggi ci riprova. Dopo il fallimento del blitz dello scorso 16 agosto. La prossima settimana infatti, a pochissimi giorni dal voto, l’Aula di Giulio Cesare è di nuovo convocata. Per votare (se ci saranno i numeri) il consolidato del bilancio 2020, e la variazione per il periodo 2021 2023. Insieme alla ‘razionalizzazione’ delle partecipate, che riguarderebbe la Farmacap commissariata e in profondo rosso, e Roma metropolitane. Società messa in liquidazione dalla giunta pentastellata, e che adesso si vorrebbe far rientrare all’interno dell’Agenzia per i servizi per la mobilità. Insomma, questioni di non poco conto. Con due sedute, previste per martedì e giovedì prossimi. Mentre le opposizioni già annunciano battaglia. Troppo tardi presentare ora atti così importanti, per Fratelli d’Italia e le altre forze di centrodestra. Con un dubbio giuridico sullo sfondo, pesante come un macigno. Il sindaco infatti, in questa fase potrebbe solamente adottare atti di ordinaria amministrazione. O urgenti e indifferibili. Caratteristiche che in questo caso, sembrano mancare. Perché il bilancio può continuare in esercizio provvisorio, come si dice tecnicamente. Mentre per le aziende, si tratta di decisioni strategiche e di prospettiva. E forse sarebbe il caso che ad adottarle fosse il nuovo sindaco. Pienamente legittimato dal voto popolare dei prossimi giorni.
Il tempo perso. Per le opposizioni la Raggi si è ridotta all’ultimo momento
L’accusa principale che le opposizioni in Campidoglio rivolgono a Virginia Raggi è quella di aver perso troppo tempo. E troppi pezzi della sua maggioranza. Così adesso, la sindaca uscente si trova a dover portare il bilancio in piena campagna elettorale. Con alcuni altri artisti che ai consiglieri non facenti parte della maggioranza grillina davvero non vanno giù. Come il tentativo di riproporre l’accorpamento di alcune società partecipate. O quello di rinnovare il consiglio di amministrazione di certe Ipab. Tutta roba legittima. Per carità. Ma che adesso sembra davvero fuori tempo massimo. Così non resta che aspettare il voto dell’ Aula. Per capire sei il futuro primo cittadino si ritroverà anche su questi temi a poter decidere. O se come si dice, avrà ancora una volta le mani legate.