Raggi come la destra. La 21 Luglio attacca la sindaca sui campi Rom

Non si placano le polemiche sulle baraccopoli che ormai circondano da ogni lato la Capitale. E dopo il botta e risposta tra Alemanno e la Raggi con relativa querela annunciata dall’ex sindaco di Roma, adesso anche l’associazione 21 Luglio va all’attacco della prima cittadina. Chiaramente, con accuse diametralmente opposte. Ciò che ha fatto andare in bestia il presidente della 21 Luglio Carlo Stasolla infatti sono le recenti dichiarazioni rilasciate nel corso di una intervista a La7 dalla stessa Raggi. Che ha rigirato la responsabilità della gran parte dei campi nomadi esistenti a Roma proprio sul centrodestra. “I campi rom li ha aperti Salvini con le sue forze politiche, ai tempi di Alemanno che allora fu aiutato da Berlusconi e dalla Lega”, aveva detto in televisione giovedì sera la sindaca. Ma dopo la presa di posizione di un infuriato Alemanno, anche Stasolla mette i puntini sulle i. Visto che presiede una associazione impegnata da dieci anni nella difesa dei diritti delle comunità. Rom. La stagione dei campi nella Capitale è stata inaugurata e implementata da amministrazioni di sinistra, hanno chiarito dalla 21 Luglio. E l’unico insediamento riconducibile alla giunta Alemanno è stato quello della Barbuta 2. I numeri parlano chiaro, e sembra che anche questa volta la Raggi abbia preso una fragorosa cantonata.

Dieci campi Rom con Rutelli e cinque con Veltroni. La 21 Luglio sbugiarda la Raggi, sui nomadi sei come la destra

I numeri sui campi Rom ‘regolari’ in città parlano chiaro. E a fornirli è Carlo Stasolla, presidente dell’associazione 21 Luglio. Che va all’attacco direttamente della sindaca Raggi. Non è vero che queste strutture le abbia aperte la destra, polemizza Stasolla. Infatti dei 16 campi autorizzati a Roma, dieci risalgono all’epoca di Francesco Rutelli. E cinque a quella di Veltroni. Quindi la prima cittadina sbaglia i calcoli. Ma c’è di peggio, sempre secondo il punto di vista della 21 Luglio. Infatti il modo in cui la sindaca ha sgomberato l’insediamento al nuovo Salario non è piaciuto per niente. E dopo le critiche del Vaticano adesso arrivano quelle del mondo associativo vicino alla galassia dei Rom. Che adesso si sente tradito dalla Raggi e protesta.

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Tra la chiusura di Tor de Cenci nel 2012 e il Camping River non c’è differenza 

Non c’è stata alcuna differenza nelle scelte e nel metodo. Tra la chiusura del campo di Tor de Cenci fatta da Alemanno nel 2012 e quella del Camping River giunta sei anni dopo ad opera della Raggi. Questa la denuncia del presidente dell’associazione 21 Luglio Carlo Stasolla. Che non perdona alla sindaca le modalità con cui nell’ultimo periodo si è proceduto ad alcuni sgomberi. Strano destino quello della Raggi, che accusa la destra di aver aperto campi nomadi realizzati dalla sinistra. E che si prende le critiche della Chiesa e del mondo associativo per essere troppo dura negli sgomberi. Forse perché non decidendo nulla per troppo tempo, alla fine l’unico risultato è quello di scontentare tutti.

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