Raggi e Ghini, una recita per il Campidoglio

Recita Campidoglio

In Campidoglio la mejo recita. Dopo Virginia, Ghini. Tra attori sarà un set.

Vi supplico, partiti della minkia, signori degli apparati. Datevi una regolata. Questa città non può essere presa a sfottò. Ghini mi è simpaticissimo; ma lui ha fatto il consigliere comunale come quello che dopo una battutaccia si giustifica “io ho tanti amici gay”. O di colore. Non scherziamo più con la Capitale.

Roma va rigirata come il classico pedalino. Basta col dilettantismo. Ci vogliono seri professionisti della politica. Onesti. E con un pizzico – nemmeno troppo – di esperienza. Ce ne sono diversi e anche conosciuti. Ma non fateci assistere al derby tra Virginia Raggi e Massimo Ghini.

Che ci fanno con Raggi e Ghini?

Non serve ai Cinquestelle riproporre donna Virginia. Se candidano lei non arrivano al ballottaggio e stramazzano al suolo molto prima. Faticheranno a comporre le liste dei candidati per il Comune e i municipi. Non li troveranno neanche regalando monopattini.

Candidare Ghini per il centrosinistra equivarrebbe all’ammissione di un fallimento. È vero che alla regione Lazio vinsero con nomi importanti della Tv, da Badaloni a Marrazzo e taluni malignano che valse anche per l’allora fratello meno importante della famiglia Zingaretti, Nicola. Ma ora servono quelli che mobilitano e sanno governare. Se non ne hanno, allora è giusta l’ipotesi Ghini. Ma tra lui e l’esule Enrico Letta ci sarà pure una via di mezzo.

No alla recita per il Campidoglio

Poi, il centrodestra. Mi sono anche stancato di sollecitare una nomination per il Campidoglio. Ma è necessario, decisivo, fondamentale consegnare lo scettro, la bandiera per correre e vincere. Battere un colpo e partire. Cominciare a raccogliere le disponibilità dei parlamentari, che la partita sarà di livello. Cari leader, scremate e scegliete, datecene presto uno da far parlare con tutta la città.

Questa città non ce la fa più. Abbiamo una sindaca che fa assembramenti per presentare i monopattini e non si rende conto che dovrebbe invece camminare con la fascia tricolore su Palazzo Chigi per pretendere quattrini con cui sfamare chi non ce la fa più ad andare avanti. Invece, fischia pure lei per aria.

Quei cittadini gridavano agli agenti di avere fame. Ma lei da’ da mangiare ai Rom. I Cinquestelle promisero la rivoluzione. Ora l’assessore Frongia cerca lavoro a Sport e Salute. Poi scopri che mentre Roma soffre una crisi economica senza precedenti, la sindaca Raggi stanzia 200mila euro per diffondere su radio, social, giornali e autobus le iniziative sue e quelle dei suoi assessori.

Non vogliamo cercare congiunti altrove

Ecco, ci vuole un candidato o una candidata che vada a raccontare a romani queste vergogne. Uno o una che si impegni a non piazzare antenne mostruose davanti alle scuole materne. Oppure che cancelli dagli abitanti della Valle Galeria lo spettro della discarica eterna.

E questo solo per restare alle cronache delle ultime ore. Ma non si può più indugiare. Con tutti i movimenti che si stanno formando, il rischio è che scappi qualcuno per lidi civici che poi non si fermano più. Non lasciateci a guardare il brutto film, la recita, tra Raggi e Ghini. Ci costringereste a cercare congiunti in altre città.