Raggi e Zingaretti, sul trasporto pubblico volano gli stracci

Il comune di Roma e la Regione Lazio sono ancora ai ferri corti sulla gestione del trasporto pubblico all’epoca dell’emergenza coronavirus. Era già successo qualche giorno fa, con il problema del numero massimo dei passeggeri che possono salire sugli autobus. Fino al 50 per cento della capienza, avevano detto gli uomini di Zingaretti. Ma l’ATAC aveva messo limiti molto più stretti, appena qualche decina di persone per ogni vettura. Da qui le ire dell’assessore capitolino alla mobilità Pietro Calabrese, che aveva scritto direttamente/all’azienda. Accusandola di un atteggiamento disincentivante rispetto all’uso del mezzo pubblico. Ora ci risiamo. Ma stavolta la miccia l’ha accesa direttamente la sindaca Raggi, con una sua intervista al Fatto Qotidiano. Abbiamo 1400 autobus nella nostra flotta, ha dichiarato la prima cittadina. Oggi ne circolano circa il 50 per cento. Ma anche in futuro non potremo superare l’80 per cento. Perchè la Regione Lazio ci ha limitato con una sua ordinanza. Cosa della quale sono sinceramente dispiaciuta. Questo l’affondo della Raggi. Ma stavolta è stato l’assessore regionale Mauro Alessandri ad andare su tutte le furie.

Noi non abbiamo mai limitato il numero degli autobus che possono circolare a Roma, ha chiarito Alessandri. È una strategia che dipende direttamente dal Campidoglio e da ATAC. Anzi, è stato proprio l’amministratore unico di ATAC  Simioni a fornirci i dati. Se possono incrementare il loro servizio ben venga. Anzi più mezzi saranno utilizzati e meglio sarà per i Romani.

https://www.romatoday.it/politica/lite-raggi-regione-trasporti-numero-bus-strada.html

L’assessore regionale Alessandri attacca la Raggi. Si sbaglia, forse confonde il numero degli autobus con le persone che possono salire 

La sindaca di Roma Virginia Raggi ha dato la responsabilità di non poter mettere in strada tutti gli autobus della flotta dell’ATAC direttamente alla Regione Lazio. Che con una sua ordinanza avrebbe limitato all’80 per cento la quantità della flotta utilizzabile. Ma la posizione della prima cittadina espressa in una intervista al Fatto Quotidiano ha fatto innervosire assai i vertici regionali. Che hanno respinto al mittente ogni accusa. E senza complimenti, stando alla replica affidata alle agenzie dall’assessore alla mobilità di Zingaretti Mauro Alessandri.  Non saremmo mai potuti intervenire sulle modalità di esercizio stabilite dal comune e da ATAC, ha chiarito l’assessore regionale. Le uniche limitazioni che abbiamo concordato sono quelle relative al numero massimo delle persone che potranno stare su ogni autobus. La soppressione di un certo numero di posti a sedere. Il distanziamento per chi sta in piedi. E la salita dalla porta centrale, escludendo la porta anteriore. L’obbligo di indossare la mascherina protettiva. Tutti accorgimenti presi per limitare il rischio di contagio. Quindi esclusivamente legati all’emergenza sanitaria. E sui quali eravamo tutti d’accordo. Forse la Raggi ha sbagliato dato, conclude polemicamente Alessandri. La sindaca confonde il dato totale della flotta a disposizione con la capienza massima consentita per ogni mezzo.

Cosi tra il comune di Roma e la Regione siamo ancora alle ripicche politiche e ai dispetti, mentre la gente resta a piedi alle fermate. E ogni tre giorni un autobus va a fuoco. L’accusa di incompetenza mossa direttamente da una istituzione all’altra poi è particolarmente grave, e vedremo se da Palazzo Senatorio qualcuno vorrà replicare. O se la Raggi incasserà anche questa bordata facendo finta di mente.

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