Raggi ha un’altra gatta da pelare: le donne di “Lucha y Siesta” contro il distacco delle utenze

raggi vs lucha y siesta

Raggi all’attacco di una casa per donne di Roma. Ed è l’occasione di un ennesimo attrito tra Regione e Campidoglio. Ma vediamo cosa è accaduto. innanzitutto una Pasquinata di Lucha y Siesta contro la Raggi, come si vede nella foto. Lo dicono loro stesse: “Oggi anche Pasquino e le altre statue parlanti di Roma indossano la maschera delle luchadoras per cantarne quattro a Comune e Atac: questa città non ha alcuna intenzione di rinunciare alla casa delle donne Lucha y Siesta“.

Raggi vuole staccare le utenze

Lucha y Siesta è un’organizzazione di aiuto alle donne che si trova al quartiere Quadraro di Roma. Ieri si è distinta per una “pasquinata” per attirare l’attenzione sui loro problemi. E sempre ieri le donne hanno manifestato in Campidoglio contro l’amministrazione comunale grillina. Ma cosa succede? In un comunicato, l’organizzazione spiega le sue ragioni e lancia l’allarme. “Il 20 febbraio – scrive Lucha y Siesta – è previsto il distacco delle utenze alla Casa delle Donne Lucha y Siesta. Questo significa nel concreto che le donne, le bambine e i bambini resteranno senza luce e acqua. Questo è il volere di Atac spa, con il sostegno del Comune di Roma, nell’ambito della procedura di Concordato per evitare il fallimento della municipalizzata più indebitata d’Italia”.

Ma Zingaretti ha fatto loro delle promesse

Come già fece la Casa internazionale delle Donne cui è stato bloccato il finanziamento, anche Lucha y Siesta se la prende con la Raggi. Prosegue il comunicato: “In questi ultimi due mesi le donne di Lucha y Siesta sono state sottoposte a una pressione continua. Insieme – le attiviste, le operatrici e le donne in uscita dalla violenza – resistono allo svuotamento della Casa e alla ricollocazione di chi vive a Lucha nel caso in cui ciò comporti un danno nel percorso di autonomia e restano vicine alle donne per le quali, invece, il tempo di una nuova casa è maturo”. Ma ecco che succede: “Tutto ciò nonostante la Regione Lazio abbia avviato le procedure per partecipare all’asta e acquistare l’immobile, con l’obiettivo di salvaguardare l’esperienza e il progetto complessivo costruito in più di un decennio. Si delinea una strada possibile e più fertile del muro opposto dal Comune ma ancora senza certezze”.

Loro promettono che la casa non chiuderà

Insomma Zingaretti vuole fare un altro sgambetto alla Raggi e promette che la casa rimarrà aperta. L’organizzazione aggiunge che “quotidianamente ci arrivano richieste di accoglienza dal circuito dei servizi cittadini e provinciali, spesso di notte citofonano donne che chiedono sostegno e un posto dove poter ricominciare a vivere libere dalla violenza. Lo sportello antiviolenza fa decine di colloqui settimanali e il numero di reperibilità squilla continuamente”. Come finirà? Le donne di Lucha y Siesta sembrano più combattive di quelle della Casa internazionale delle Donne, e la Raggi ha l’ennesima gatta da pelare.