Raggi, il filobus fa flop. Dopo i problemi al Nomentano, mezzi ancora ai box al Laurentino

Facendo la parodia a una celebre trasmissione televisiva, i filobus della giunta Raggi non sembrano proprio voler decollare. E anziché raddoppiare, il progetto dei due grandi corridoi della mobilità destinati a questo mezzo di trasporto sembra naufragare malamente. Prima infatti sono sorti i problemi sulla linea 90 express. Che dal centro di Roma percorre la via Nomentana fino al quartiere di Monte Sacro e a Largo Labia. La gran parte del tracciato dovrebbe essere coperta utilizzando energia pulita, con i jumbo bus bene attaccati al loro plantografo. Ma purtroppo molto spesso non è stato così. Infatti prima le rotture in serie, e poi la manutenzione della linea aerea hanno costretto Atac a mettere in campo molto spesso vetture tradizionali sostitutive.  Una fornitura ormai molto vecchia quella dei ‘trollino’ che vengono utilizzati sulla 90 express. Con una tecnologia in parte superata, e palificazioni molto impattanti.

Così  la parte più centrale della tratta viene comunque percorsa con la tradizionale propulsione a gasolio. E con le antenne di collegamento alla rete elettrica abbassate. Ma anche le operazioni di aggancio e di stacco dei plantografi non sono semplici. Infatti il bus si deve fermare completamente, e ci vuole quasi un minuto per completare la procedura. Durante il quale la preferenziale si blocca. Quando il sistema funziona. Perché se qualcosa va storto, l’autista deve scendere. E procedere ad alzare le aste di collegamento all’alta tensione a mano. Come trent’anni fa.

Filobus, se la Nomentana piange la Laurentina non ride. I nuovi mezzi sono fermi a marcire nella rimessa di Tor Pagnotta 

E se la Nomentana piange, i problemi non mancano neanche riguardo al corridoio della mobilità della Laurentina. In questo caso purché le nuove vetture che dovrebbero entrare in servizio da settembre sono ancora tristemente ferme nel deposito di Tor Pagnotta. Con il rischio di non far in tempo a mettere in servizio i mezzi prima dell’apertura delle scuole. Cosa che in termini trasportistici sarebbe un mezzo disastro. Strana storia quella di questo corridoio della mobilità. Nato per collegare i quartieri esterni di Trigoria e di Tor Pagnotta e il Campus biomedico. Certo, sarebbe stato molto meglio progettare una metropolitana leggera per svuotare dal traffico questi quartieri. Ma purtroppo all’epoca della convenzione urbanistica di Tor Pagnotta ci si dimenticò stranamente di inserire questo onere in convenzione. E ovviamente senza l’obbligo del privato a provvedere almeno in parte alle spese, il comune non ha potuto andare avanti. Ripiegando su un corridoio di superficie e sui filobus. Ma visto che ormai è così, almeno questi mezzi facciamoli funzionare. Altrimenti davvero non ci resta che il monopattino.

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Contro i ritardi e i mezzi fermi a Tor Pagnotta insorgono le opposizioni in Municipio IX. E si rischiano assembramenti con la riapertura delle scuole

Contro i ritardi nella piena attuazione del corridoio della mobilità Laurentino e per i filobus tristemente parcheggiati nella rimessa di Tor Pagnotta si sono mobilitate anche le opposizioni in Municipio. Non solo il centrodestra, ma anche il Partito Democratico. Perché i mezzi nuovi della Breda Menarini sono disponibili da maggio. Ma non possono essere messi in strada per la mancanza di un contratto di manutenzione. Una assurdità burocratica, contro la quale il dem Alessandro Lepidini ha presentato una interrogazione. Ma preoccupa anche il distanziamento sociale. Perché come denuncia il blogger di Odissea Quotidiana Andrea Tortorelli le navette in sostituzione portano circa il 20 per cento di passeggeri in meno. E se qualcosa andrà storto in termini di tempi di attesa e salute pubblica, sembrano essere chiare già da ora anche le eventuali responsabilità.

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