Raggi insiste: riapre Tiberis, la spiaggia sul Tevere. Ma costa troppo… (video)

tiberis spiaggia

Incredibile, la spiaggia sul Tevere, Tiberis, non è ancora aperta, che il comune già pensa di affiancarle altre esperienze simili. Oltre a Tiberis 2020, infatti, che per la verità quest’anno sarà dotata anche di un’area cani, i residenti avranno la possibilità di godersi l’ombra in cinque altri parchi cittadini. E’ una “soluzione fortemente voluta dalla sindaca a favore delle famiglie romane che resteranno in città” hanno sottolineato gli uffici stampa del Campidoglio confermando al quotidiano della capitale Romatoday l’esistenza di questo progetto. In realtà non sembra che il progetto abbia avuto un grande successo in passato. E le critiche non mancano.

Spiaggia sul Tevere, errare è umano…

“Errare è umano perseverare è diabolico. Apprendiamo che la Raggi si è rimessa in moto per rifinanziare Tiberis, la spiaggetta sulle sponde del Tevere all’altezza di Ponte Marconi. Già negli anni scorsi Tiberis aveva fatto discutere per i fondi impegnati, per le modalità di gestione, per i tempi di realizzazione e per la reale utilità. Quindi pensavamo che dopo l’emergenza e il fallimento degli anni precedenti questa volta il Sindaco soprassedesse dall’ennesimo capriccio e invece no”. Così in una nota Federico Rocca responsabile romano enti locali Fratelli d’Italia, Valerio Garipoli e Marco Palma già consigliere di Fdi Municipio XI.

Fratelli d’Italia: ma quanto ci costa?

“La spiaggia – continuano – dovrebbe riaprire tra 10 giorni, quindi verso il 20 luglio, pertanto a estate già inoltrata e già questo dovrebbe far riflettere sull’utilità di rimetterla in piedi. Ma la notizia che ci ha colpito è l’importo stanziato, 200.000 euro per soli 20 lettini. Calcolatrice alla mano sono 10.000 a lettino, neanche in Costa Smeralda o ai Caraibi si arriva a queste cifre”. “Riteniamo che sarebbe stato più utile spendere quei soldi per pagare l’affitto di ombrelloni e lettini a delle famiglie meno abbienti così da fargli trascorrere qualche giorno al mare con i propri figli. Anziché invece di ricavare un quadrato di terra attrezzata sull’argine del Tevere che non è neanche balneabile.

Anziché sul Tevere si poteva andare al mare

Un’operazione che avrebbe rappresentato anche un piccolo aiuto economico agli stabilimenti del litorale romano duramente colpiti dalla crisi. Questa volta però non ci limiteremo alle proteste a mezzo stampa. Perché abbiamo compreso che contro l’ottusità di quest’amministrazione, il dialogo e la speranza che comprendano alcune osservazioni sono nulle. Ci rivolgeremo alla Corte dei Conti – concludono Garipoli, Palma e Rocca – perché una spesa del genere non trova nessuna giustificazione per il servizio che viene reso”.

(Foto: Abitare a Roma)