Raggi, penso agli ultimi. Ditele che non è il Papa (video)


Virginia Raggi intervistata da Massimo Giletti per Non è l’Arena alza il tiro. Perché anche se Roma è abbandonata a se stessa tra sporcizia e degrado, la prima cittadina sembra entrata nella fase di una vera e propria crisi mistica. Forse vedendo che con l’azione amministrativa non si riescono a risolvere i problemi della capitale, Virginia ci riprova rivolgendo lo sguardo verso l’alto. E rivendicando il suo rapporto con Papa Francesco, che da quanto emerge nel video che vi proponiamo sembrerebbe assolutamente privilegiato. Abbiamo una grande sintonia con Sua Santità, spiega la Raggi a Giletti. Perché penso agli ultimi degli ultimi, alle  persone più in difficoltà. Forse bisognerebbe spiegare alla prima cittadina che lei dovrebbe essere il sindaco di tutti i Romani. Perché per le (giuste) opere di carità c’è già chi ci lavora. Come la Chiesa, che ha proprio nella sua missione quella di aiutare i deboli e i più bisognosi. Invece chi amministra una grande città deve cercare di farla funzionare bene. Cominciando dai trasporti e dalla pulizia delle strade. E di rilanciare l’economia, che a Roma è completamente ferma.

Raggi, penso agli ultimi come il Papa. Ma i Romani sono senza lavoro

La sindaca di Roma Virginia Raggi ribadisce il suo rapporto privilegiato con la Santa Sede. E con Papa Francesco. Almeno questo emerge in una intervista realizzata da Massimo Giletti per Non è l’Arena, proprio sotto il colonnato del Campidoglio. È sera, la piazza è ovviamente deserta. Perché siamo tutti confinati nelle nostre case senza poter uscire. Tranne che per la spesa o le emergenze. Molti Romani hanno perso il lavoro, tanti sono in cassa integrazione. Anche tra le società partecipate dal comune. I liberi professionisti con la partita IVA stanno sul lastrico. Ristoratori, operatori del turismo, tassisti e tanti altri non sanno più come fare a sfamare le loro famiglie. Ma la Raggi dichiara penso agli ultimi degli ultimi. Proprio come la Chiesa, per questo forse c’è sintonia. Peccato che il sindaco dovrebbe fare anche altro. Amministrare bene la città per esempio. Perché tra assistenza ai rom, immigrati irregolari e occupanti abusivi sembra proprio che i Romani siano ancora una volta all’ultimo posto.

Giletti provoca la Raggi, con Sua Santità vi sentite al telefono ogni giorno?

Ma vi sentite ogni giorno con Sua Santità al telefono? Adesso non esageriamo, dice la Raggi. Ma ride facendo l’imbarazzata, quasi a confermare. Abbiamo lavorato con Papa Francesco a una strategia comune per aiutare i poveri, dichiara la sindaca a Giletti. Per me il Papa è una persona straordinaria. Benissimo, per carità. Forse però per rimettere in piedi Roma ci vorrebbe un vero e proprio miracolo. E dubitiamo che i poteri della prima cittadina arrivino fino a questo punto. Una volta si diceva che i comunisti amano talmente tanto i poveri che per non sbagliare ne creano di nuovi. Ecco, non vorremmo che l’amministrazione romana a cinque stelle stesse pensando alla stessa cosa. Anche perché ci sentiamo di tranquillizzare la sindaca Raggi. Se continuiamo così, tra poco i poveri a Roma saranno giusto qualche milione. E ci creda, sarà dura pensare a tutti. Anche cercando raccomandazioni dall’alto.