Raggi, pulisci Roma. Lavinia Mennuni e il Gruppo di FDI in Campidoglio contro l’aumento della Tari

Il Gruppo di Fratelli d’Italia in Campidoglio si sta mobilitando per chiedere di rivedere la tariffa applicata da Ama e da quest’anno riscossa direttamente dal Comune per la raccolta dei rifiuti. Un balzello che secondo i calcoli fatti da associazioni di cittadini ed esperti costerebbe circa 313 euro a famiglia per il  2020. Così Roma si piazza al primo posto in Italia per le sue bollette astronomiche. Un aumento ingiustificabile a fronte di un servizio a dir poco carente. E la cosa più grave, è che nessuno fa mistero del perché del salasso. Ama e’ in profondo rosso, e da tre esercizi non approva il bilancio. Così il contratto di servizio che la lega al Comune è in deficit. Allora dapprima si mettono alla porta i 250 lavoratori ex Multiservizi che raccolgono le utenze non domestiche. Poi si taglia il porta a porta, come avvenuto a Colli Aniene. Infine per andarci in pari si aumenta la bolletta. Che ricordiamolo, non è una tassa. Ma un corrispettivo per un servizio. E se questo non viene reso, più che aumentare la tariffa bisognerebbe abbassarla o azzerarla del tutto.  E chiedere scusa ai Romani. Così i consiglieri capitolini di FDI hanno indossato una maglietta provocatoria, e hanno chiesto alla sindaca di provvedere almeno alla pulizia ordinaria delle strade. Prima di chiedere altri soldi ai cittadini.

Rifiuti, dopo il danno anche la beffa. E a Roma arriva la mazzata sulla Tari

Lavinia Mennuni (FDI), L’aumento della Raggi sulla tariffa dell’immondizia è uno schiaffo ai cittadini romani

La manovra della Raggi sulla Tari è un vero schiaffo ai cittadini romani. Nel quadro di un servizio inadeguato e di una totale assenza di programmazione e di rilancio della vocazione industriale di Ama. Non ci va leggera la consigliera capitolina di Fratelli d’Italia Lavinia Mennuni. Che attacca frontalmente la pessima gestione del ciclo dei rifiuti della Capitale. Stiamo facendo una dura opposizione da giorni, fa sapere la Mennuni dal suo profilo Facebook. Perché la sindaca non utilizza gli sconti peraltro limitati dell’Autorità nazionale per ridurre le bollette dei cittadini romani. Ma solo per mere operazioni contabili. E per colpire con costi immotivatamente maggiori la produzione dei rifiuti. Che con la differenziata ampiamente al di sotto del 50 per cento hanno registrato un aumento anche nel lockdown. Passando da 760 a 810 milioni. Abbiamo presentato molte/proposte per cercare di ridurre i costi della raccolta, specie per le categorie svantaggiate ha concluso la Mennuni. Quelle più colpite dalla crisi economica post covid. Come scuole paritarie, librerie, cinema e teatri. Oltre a chiedere interventi a sostegno delle imprese in crisi e delle famiglie. Ma purtroppo non c’è stato niente da fare. Con la Raggi i servizi peggiorano, e la Tari aumenta!