Raggi, sono portavoce dei ristoratori. Ditele che governano lei e i 5 Stelle (video)
La sindaca di Roma Virginia Raggi ha voluto ricevere una rappresentanza dei ristoratori romani in Piazza del Campidoglio. Per ripartire bisogna sostenere bar, ristoranti, negozi e tutte le piccole imprese di Roma, ha postato la Raggi sulla sua pagina Facebook. Perché costituiscono una parte fondamentale dell’economia della città. È quanto ho ribadito a una delegazione di ristoratori che ho incontrato in piazza del Campidoglio. Con un gesto simbolico mi hanno consegnato una chiave chiedendomi di custodirla. E di consegnarla loro quando saranno in grado di riaprire, ha proseguito la sindaca. L’ho accettata volentieri perché penso che sia compito dell’amministrazione pubblica farsi carico delle difficoltà dei propri cittadini. E ascoltare le loro istanze. Mi farò portavoce presso il governo delle loro esigenze economiche.
Tutto giusto, aggiungiamo noi. Ma forse dietro alla consegna di quella chiave c’era qualcosa che alla prima cittadina è sfuggito. Una drammatica richiesta di aiuto, perché commercianti, piccole imprese e ristoratori sono stati abbandonati da tutti. E ora si ritrovano senza lavoro in braghe di tela. Va bene fare da portavoce, ma al governo rosso giallo ci sono i compagni di partito della Raggi. C’è anche il telefono, e ci sono le mail. Se servono più soldi per rilanciare il commercio a Roma, le risorse vanno trovate. Altrimenti è fuffa e propaganda. Due cose che non aiutano nessuno.
Ristoratori, siamo in braghe di tela. E sventolano le mutande (video)
I ristoranti romani consegnano una chiave alla Raggi. Lei accetta come portavoce. Ma deve rispondere come sindaco
Una rappresentanza dei ristoratori romani è stata ricevuta dalla sindaca Raggi in piazza del Campidoglio. Alla prima cittadina è stata consegnata una chiave simbolica, quella delle tante attività che in città ancora sono ancora chiuse. Con la preghiera di restituirla solo quando gli esercizi commerciali potranno davvero riaprire. E la prima cittadina ha assicurato che si farà portavoce con il governo nazionale. Che però se non sbagliamo è espressione della sua stessa maggioranza. E che per ora sul commercio e la piccola e media impresa non è riuscito a dare nessuna risposta. E nessun aiuto. Perché accedere ai prestiti bancari fino a 25 mila euro del decreto liquidità è quasi impossibile. E comunque si tratta di soldi che alle banche vanno restituiti. Con tanto di interessi. Per non parlare dei 600 euro per le partite IVA. Poco più dell’elemosina, e il sistema informatico dell’INPS è andato pure in tilt. Abbiamo fatto la nostra parte, ha sostenuto la Raggi davanti alla categoria. Per esempio abbiamo sospeso la tassa sull’occupazione del suolo pubblico. E ci mancherebbe, che con i locali chiusi commercianti e ristoratori dovessero anche pagare per le piazze deserte.
Cara sindaca, per aiutare il commercio e i ristoratori a Roma serve molto di più. Per esempio la sospensione per l’intero anno di tutti i tributi locali. E finanziamenti a fondo perduto per sostenere la messa a norma delle strutture. Le sanificazioni e tutte le prescrizioni previste dalla legge. Insomma un aiuto vero, urgente e straordinario e non generiche dimostrazioni di comprensione e stima. A cominciare dai fondi per la cassa integrazione che ancora non si capisce se ci saranno. E di che cifre si parla. Se la Raggi parlerà con il governo, questo dovrà fare. Chiedere semplicemente quanti soldi extra sono previsti per Roma. E se ci saranno nuove risorse, utilizzarle al meglio. Un sindaco si giudica da come amministra, perché a fare solidarietà e a scrivere sui social siamo tutti abbastanza bravi. Ma purtroppo non basta.