Rampelli: “Aiutare il popolo nel mezzo della crisi è un dovere. Il voto contro è anti-italiano”

rampelli alla camera (2)

L’aula della Camera ha approvato il dl Aiuti Quater con 164 sì. I voti contrari sono stati 127, 3 gli astenuti. Amareggiato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia. “Il governo Meloni è in carica da sessanta giorni eppure dal dibattito surreale e dagli scenari apocalittici evocati dall’opposizione è responsabile di tutto. Del caro vita, del precariato, della disoccupazione, dei problemi sociali, del debito pubblico, delle accise, del caro bollette. Rammento che buona parte di queste responsabilità appartengono alla sinistra che ha governato ininterrottamente per undici anni. È proprio per questo che il popolo italiano ha scelto il centrodestra e ha scelto Giorgia Meloni. Per cambiare e per cambiarvi.

Rampelli: dall’opposizione noi votammo in favore dei decreti aiuti

Oggi si votava il decreto Aiuti Quater: talché si deduce che precedentemente ci siano stati altri tre Decreti aiuti. La filosofia è la stessa eppure il voto di Pd e 5 Stelle cambia: mistero”. E’ quanto ha affermato Rampelli. “Aiutare gli italiani nel mezzo di una crisi economica devastante è un dovere. Dò un’altra informazione di servizio: per questo motivo Fratelli d’Italia pur stando all’opposizione votò a favore di due di questi Decreti Aiuti su tre. Questione di stile. In questo provvedimento ci sono 9 miliardi per lenire le sofferenze degli italiani. Ed è surreale apprendere che le sinistre voteranno contro i contributi al caro bollette, perfino contro lo sconto fiscale di 1 miliardo e 600 milioni stanziato per la diminuzione le accise. Roba da non crederci.

Il voto contro gli aiuti agli italiani è strumentale e miserevole

In televisione ci accusano di non aver ancora abolito le accise sulla benzina (lo faremo nei 5 anni), però votano contro lo sconto fiscale contenuto qui per abbassare l’accisa sui carburanti. Se avessimo in legge di bilancio prorogato gli sconti sul carburante avremmo impegnati altri 12 miliardi, da sommare ai 22 per il caro bollette. Praticamente non sarebbe stato necessario votare il 25 settembre e far approvare la finanziaria dal Parlamento. Sarebbe bastato sostituirlo con un video citofono. E invece quei soldi destinati al taglio del cuneo fiscale, l’aumento dell’assegno unico familiare, la decontribuzione sulle nuove assunzioni e sulle stabilizzazioni dei precari, l’aumento delle pensioni minime. Il voto contrario ha una sola ragione cha ha raccontato bene Umberto Eco: ‘Ci vuole sempre qualcuno da odiare per sentirsi giustificato nella propria miseria’”.